Ma il governatore non si arrende «Ora si discute, io vado avanti»

«La mia proposta era un modo per tirare un pugno in faccia e farvi discutere». È un parziale passo indietro quello del governatore Vincenzo De Luca. Sabato dal palco della Mostra d’Oltremare di...

«La mia proposta era un modo per tirare un pugno in faccia e farvi discutere». È un parziale passo indietro quello del governatore Vincenzo De Luca. Sabato dal palco della Mostra d’Oltremare di Napoli aveva lanciato la proposta di assumere duecentomila giovani nella pubblica amministrazione. Lasciando basiti tutti, Governo compreso. Ma il presidente della Regione non si abbatte («noi intendiamo combattere fino in fondo per le nostre proposte di rilancio per il Sud») e dettaglia meglio la sua proposta, partendo dal presupposto che non si può «attendere la ripresa» per la quale «occorrono un paio di anni» ma è necessario fare subito qualcosa «altrimenti io non so che dire a questi ragazzi» con il rischio che possono «andare via» o peggio ancora «trovare altre forme di occupazione».

A supporto della tesi di De Luca ci sono i numeri. «La Campania ha 50 dipendenti pubblici ogni mille abitanti, il Lazio nel ha 71», smontando lo stereotipo del pubblico impiego sovradimensionato al Sud. Un dato che fornisce nel ribadire, anche se con toni diversi, la sua proposta di assumere 200mila giovani. «Sono contrario al clientelismo – dice – ed è chiaro che volevo provocare. Non è un rompete le righe rispetto al rigore, ma è un processo razionale di riorganizzazione moderna della pubblica amministrazione». E l’idea del presidente della Regione Campania risponde all’esigenza di immettere capacità e competenze adeguate alla sfida della digitalizzazione. «Cosa vuoi cambiare – sottolinea – se l’età media degli impiegati è tra i 50 e 60 anni?». ©RIPRODUZIONE RISERVATA