Lutto e palloncini per l’addio a Simona

A Pozzuoli l’ultimo saluto alla 16enne. Il Comune stanzia 80mila euro per le vittime. Il sindaco: «Non basta, ora solidarietà»

POZZUOLI. Una città in lutto, quella di Pozzuoli, per la morte di un’altra sua figlia, Simona Del Giudice, vittima numero 39 dell’incidente del bus a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Ieri l’ultimo saluto per la sedicenne, componente di una famiglia falcidiata dalla tragedia visto che in quella scarpata erano morti il padre e la sorella Silvana mentre la mamma, Clotilde, ricoverata all’ospedale di Avellino è ancora ignara del tragico destino dei suoi congiunti. Oltre cinquecento persone commosse si sono strette intorno ai due anziani nonni, Anna e Lorenzo e agli zii di Simona, nella chiesa parrocchiale di Sant’Artema a Monterusciello per tributare l’ultimo saluto alla ragazza, morta dopo otto giorni di coma in seguito alle ferite riportate nell’incidente del 28 luglio scorso. Un applauso forte e sentito dei presenti e il volo di sedici bianchi palloncini a forma di cuore sono stati il saluto finale sul sagrato della chiesa al termine del rito funebre. Sulla bara bianca, la divisa che Simona indossava ogni domenica allorchè animava il coro parrocchiale degli adolescenti. «Simona collaborava e animava il coro - ha detto il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, all’omelia - lo stesso coro che ora sta cantando per lei». Il presule si è appellato alla fede per dare sostegno ai parenti e ha fatto appello anche alla solidarietà. Esortazione ribadita anche dal sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, presente con l’intera giunta comunale. Il primo cittadino ha sollecitato la città e le associazioni a prodigarsi per sostenere soprattutto alcuni giovani rimasti senza genitori e senza un sostegno economico in famiglia. «Ci sono – ha detto Figliolia – alcune situazioni davvero difficili a cui bisogna attendere. Serve una solidarietà concreta da parte di tutta la città e delle associazioni per dare un reale apporto a queste famiglie. Noi come istituzione ci stiamo attivando, ma non penso che possa bastare». Nel tardo pomeriggio, il consiglio comunale ha ratificato il contributo dell’Ente alle famiglie colpite dalla tragedia. Il contributo totale sarà di 80mila euro, raddoppiato rispetto alla prima somma messa a disposizione.

Intanto, sul fronte delle indagini, c’è una prima valutazione su quanto è accaduto la sera del 28 luglio, quando il pullman precipitò dal viadotto dell’A16: è quella che ha consegnato alla Procura di Avellino il consulente d’ufficio, Alessandro Miele. Si tratta del perito esperto in infortunistica stradale incaricato di verificare lo stato dell’automezzo e eventuali anomalie meccaniche che potrebbero aver messo fuori controllo il bus guidato da Ciro Lametta, morto nello schianto insieme a 38 passeggeri. La nota informativa di Miele fa riferimento al primo sopralluogo, durato otto ore, effettuato nei giorni scorsi su quel che resta del pullman. Non filtrano indiscrezioni ma è verosimile ritenere che, in attesa della relazione finale, prevista entro i prossimi due mesi, Miele abbia offerto spunti di conoscenza utili agli inquirenti sulle eventuali responsabilità. Possibile anche che la Procura, diretta da Rosario Cantelmo, nomini nei prossimi giorni un nuovo consulente per chiarire il distacco di alcune parti meccaniche del bus. Sembrano slittare, infine, i tempi per gli interrogatori di garanzia dei tre indagati per concorso in omicidio colposo plurimo e disastro colposo: Gennaro Lametta, proprietario del bus e i dipendenti della società Autostrade, Michele Renzi e Antonio Sorrentino, orginario di Cava de’ Tirreni.