Lutti e danni per la velocità I segnali? Vengono ignorati 

Ecco le principali cause dei 641 sinistri in città nel 2017: sei i morti e 511 i feriti Lungomare, via Trento, via Posidonia e corso Garibaldi le strade più pericolose

Una velocità non adeguata e il mancato rispetto della segnaletica orizzontale e verticale e della distanza di sicurezza sono le cause principali di circa 700 incidenti accaduti lo scorso anno a Salerno, e spesso sono concentrate in particolari aree della città. I dati sono stati registrati dalla sezione infortunistica stradale della polizia municipale di Salerno. Una rilevazione che tiene conto dell’attività dei caschi bianchi che rilevano la gran parte dei sinistri nel capoluogo e dalla quale è possibile evincere elementi utili sulle strade dove si verificano il maggior numero di impatti tra veicoli e non solo.
I dati. In totale gli incidenti stradali rilevati dalla polizia municipale sono stati 641, di questi 248 solo con danni ai veicoli, 387 con feriti che hanno causato lesioni di vario genere a 511 persone. Sei quelli con decessi con altrettante vittime. Sono stati, sempre solo nel 2017, ben 50 gli investimenti pedonali. Numeri che inducono a una riflessione e alla necessità di adottare provvedimenti per ridurre il rischio in particolar modo in alcune vie, sia del centro sia della periferia. E le cause sono ben note da anni ma non si è trovata ancora la soluzione per far diminuire gli impatti tra mezzi e gli investimenti pedonali.
Le strade più pericolose. Per gli incidenti stradali che vedono coinvolti solo auto, moto, scooter e camion, in linea di massima le strade con maggiori sinistri sono il lungomare Tafuri, quello Marconi e il Colombo, via San Leonardo (dall’uscita ospedale della tangenziale all’area antistante il “Ruggi” fino alla “Galleria Mediterraneo”), l’incrocio tra via Belisario Corenzio e via Raffaele Ricci (alle spalle della chiesa del Volto Santo) a Pastena, dove nelle ultime settimane di gennaio si sono verificati quattro impatti, e nell’area industriale in particolare a via Werner e alcune traverse limitrofe, e le strade circostanti lo stadio “Arechi”.
Dei cinquanta investimenti di pedoni, in massima parte sisono verificati in via Trento e in via Posidonia, tra Mercatello e Torrione, via Garibaldi e via Roma e alcuni anche sul lungomare. Si tratta di arterie cittadine dove c’è un’alta concentrazione di esercizi commerciali con la presenza di un intenso traffico o di assi importanti dove transitano e si fermano anche i mezzi pubblici.
Le cause più frequenti. Sono diverse a secondo le zone della città. Su tutto il lungomare (in particolare tra piazza della Concordia e Mercatello, ad esempio, la velocità maggiore di quella consentita ha causato numerosi incidenti stradali e investimenti di pedoni. A questi si aggiungono anche sorpassi azzardati, l’immissione dalla o nelle traverse laterali. C’è poi un particolare problema sul lungomare, sollevato da molti automobilisti che percorrono l’arteria da piazza della Concordia a buona parte del litorale a sud: il sole basso nelle prime ore della mattina e al tramonto. L’altezza del sole non rende possibile l’individuazione facile sia di altri veicoli sia di pedoni che attraversano la strada, pur se si procede a bassa velocità. Spesso, poi, l’autista o il motociclista ha la vista impedita dal bagliore mentre il pedone si confonde con l’asfalto che è all’ombra.
La mancata osservanza dello stop o del diritto di precedenza causa molti impatti un po’ in tutta la città. Sul lungomare, poi, i sorpassi con invasione della carreggiata opposta sono altro motivo di sinistri come il passare con il rosso o con il giallo, specie di notte. E nelle ore notturne, i semafori non diventano un mezzo per diminuire la velocità ma uno strumento per dare il via a gare improvvisate tra automobilisti, come denunciano molti residenti della zona. In via San Leonardo e nell’area industriale la velocità e il mancato rispetto della segnaletica sono all’origine degli incidenti. I pedoni che passano da un lato all’altro della strada o l’attraversamento improvviso o al di fuori delle strisce pedonali sono poi le cause degli investimenti di chi è a piedi sia sul lungomare che a via Trento, via Posidonia, via Roma e corso Garibaldi. Come si vede si tratta di zone e cause da anni note in città e che necessitano di interventi strutturali più volte proposti come le bande segnaletiche sonore che si attivano quando si supera una determinata velocità e i più utili attraversamenti pedonali rialzati, messi in tanti altri comuni: le “zebre” più in alto rispetto all’asfalto diminuiscono notevolmente la velocità di mezzi. Su quest’ultima soluzione c’è chi ritiene non possano essere installate in strade dove transitano pezzi pubblici, una limitazione non rispettata in tante altre città in provincia di Salerno e in quella di Napoli.
Salvatore De Napoli
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