Lungofiume di Foce Sarno è scontro sul progetto  

L’assessore: risolto il contenzioso con i privati, sarà risanato l’ambiente La minoranza: dubbi sulla valenza dell’operazione dell’amministrazione

L’obiettivo dell’amministrazione è quella di restituire il lungofiume di Foce alla cittadinanza. Ma per realizzare questo “sogno” era necessario risolvere un contenzioso con una coppia di privati che, negli anni 90, acquistò alcuni fondi che costeggiano il Fiume Sarno. Stasera se ne discuterà in Consiglio comunale. Da una parte la giunta Canfora, dall’altro le opposizioni, in prima fila Forza Italia. Il consigliere di Forza Italia e capogruppo consiliare, Giuseppe Agovino, non usa mezzi termini: «Abbiamo seri dubbi sull’ultima operazione dell’attuale amministrazione, che ha acquistato un terreno agricolo di circa 5000 metri quadrati al prezzo di 300mila euro».
La storia comincia nel maggio del 2002 quando la coppia di privati ottenne una concessione edilizia per la costruzione di un immobile. Su questi fondi, ritenuti erroneamente di proprietà demaniali, negli anni 2004 e 2005, su proposta dell' Commissario Delegato per il superamento dell’emergenza del fiume Sarno, il generale Jucci venivano effettuati alcuni lavori di risanamento e riqualificazione. I proprietari si rivolsero allora al Tribunale Regionale delle Acque per ottenere la rimozione di quanto realizzato, la restituzione dell’area, oltre che il risarcimento dei danni. Nel luglio del 2013 fu condannato Commissario e Comune di Sarno. Quattro anni dopo i privati iniziarono un altro giudizio per il risarcimento dei danni subiti, chiedendo circa 100 mila euro. «Contro la sentenza del Tribunale delle Acque, la precedente Amministrazione - afferma l’assessore Eutilia Viscardi - non proponeva appello e quindi il diritto di proprietà dei privati non poteva più essere messo in discussione». L’accordo che arriverà in Consiglio e sul quale Forza Italia denuncia presunte irregolarità prevede la cessione al Comune una superficie complessiva di mq. 5.392, la rinuncia al contenzioso ed al risarcimento di 100 mila euro, accettando in cambio il pagamento delle spese legali e del 10% di quanto richiesto. Il prezzo degli immobili è pari a 300mila euro. Il consigliere di Forza Italia e capogruppo consiliare, Giuseppe Agovino: «Abbiamo seri dubbi sull’ultima operazione dell’amministrazione». Sarà scontro aperto in Consiglio.