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Lungo le sponde del Testene accessi pedonali abusivi

AGROPOLI. Compaiono ingressi privati con uscita diretta sulle sponde del fiume Testene. A denunciarlo alcuni cittadini: «Sulla sponda lato monte del fiume Testene, nei pressi della foce, diventato da...

AGROPOLI. Compaiono ingressi privati con uscita diretta sulle sponde del fiume Testene. A denunciarlo alcuni cittadini: «Sulla sponda lato monte del fiume Testene, nei pressi della foce, diventato da tempo anche luogo di parcheggio selvaggio, sono spuntate alcune scalette che conducono all’entrata di alcune abitazioni private. I proprietari hanno infatti praticato delle aperture nelle recinzioni, che vengono ovviamente chiuse a chiave e utilizzate esclusivamente dai titolari delle abitazioni».

Gli ingressi, non si sa se regolari o meno, sono numerosi, praticati probabilmente per giungere direttamente all’adiacente lido Azzurro. Dal comando vigili urbani non è stato possibile appurare se tali cancelli, con relative scalette, siano derivati da autorizzazioni comunali. In ogni caso le strutture potrebbero essere anche pericolose in caso di piene improvvise del corso d’acqua.

Un caso analogo, questo però certamente abusivo, venne denunciato nel parcheggio Selvi. Qui insistono da tempo ingressi privati abusivi costruiti con affaccio e passaggio pedonale nel parcheggio comunale di via San Felice. A denunciare la situazione alcuni anni fa furono alcuni cittadini increduli: «Adiacenti ad alcune case vacanza vi sono almeno quattro ingressi abusivi costruiti su suolo pubblico». Il confine tra il parcheggio pubblico, di circa 70 posti, e il parco privato è delimitato da un muro in cemento, sul quale sorge una recinzione in ferro. La stessa, in alcune parti, risulta tagliata ed è diventata un cancello scorrevole, che funziona tramite apposite rotelle, piazzate alla base. A poca distanza un altro ingresso non presenta più il recinto comunale pre esistente in quanto al suo posto è stato predisposto un cancelletto con tanto di decorazioni e interruttore elettrico. Al di sotto, alcune scale in ferro favoriscono il passaggio pedonale.

Paradosso dei paradossi: su alcuni ingressi sono ben visibili cartelli di divieto di sosta e sull’asfalto. E la maggior parte delle entrate è stata camuffata da teli scuri e vegetazione. Nonostante il tempo trascorso, le entrate sono ancora lì.

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