Luigi Fezza: nominati tre periti

PAGANI. Tre periti nominati dalla Corte d’Appello di Salerno valuteranno le intercettazioni telefoniche chieste dalla difesa di Luigi Fezza, imputato dell’omicidio di Antonio Venditti, condannato in primo grado, ora atteso ad una seconda pronuncia: la prima udienza è stata aggiornata al prossimo 20 luglio.

Si è chiusa così ieri la prima udienza dell’appello bis ordinato dalla Cassazione, che lo scorso febbraio aveva annullato la condanna a trenta anni di reclusione per Luigi Fezza, nipote del boss Tommaso. I giudici della Corte Suprema avevano cassato la pronuncia della Corte d’Appello di Salerno e rinviato contestualmente gli atti per una nuova pronuncia.

Fezza, difeso di fiducia dall’avvocato Silvana D’Ambrosi, era stato condannato in primo grado dalla Corte d’Assise di Salerno a trenta anni, con la sentenza confermata in secondo grado. Il 27enne è accusato di essere mandante e palo dell’agguato di camorra eseguito il venerdì santo del 2007 nei confronti di Venditti in viale Trieste.  Secondo le ricostruzioni della procura antimafia Venditti avvertì materialmente i killer dell’arrivo di Antonio ’o minorenne. La difesa del giovane nipote di Tommaso Fezza, ’o furmaggiaro, aveva ottenuto la cancellazione del secondo grado. In primo grado la procura aveva chiesto l'ergastolo , col pm Dda Domenica Gambardella a chiudere la requisitoria. La sentenza aveva considerato le intercettazioni degli inquirenti con l’avallo delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Califano.

Quell’omicidio era il cuore investigativo dell’operazione Taurania, scattata il giorno di carnevale del 2008, un’inchiesta smontata in gran parte dai vari tronconi processuali. Secondo l’accusa i moventi dell’esecuzione erano la gambizzazione di Vanacore dinanzi al negozio di Fezza, nel territorio della cosca rivale, e il controllo della piazza di spaccio di Pagani, gestita dal clan Fezza-Petrosino D’Auria.(a.t.g.)

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