Lucich e il 17enne avevano già sparato

Ai due giovani finiti nei guai per la rissa nella discoteca Dolcevita viene contestato anche il tentato omicidio di Pastena

Avevano già sparato due dei tre giovani finiti in carcere per l’attentato ai buttafuori del Dolce Vita, e anche allora per poco non c’era scappato il morto. Era il 24 marzo, due persone in sella a uno scooter e con i volti coperti dai caschi esplosero tre colpi di pistola gambizzando Carmine Ferraioli, fermo in una stazione di servizio a Pastena. Oggi gli inquirenti fanno luce anche su quell’agguato, accusando di tentato omicidio il 22enne Salvatore Lucich e il 17enne R.B., entrambi del rione Petrosino ed entrambi in carcere anche per la sparatoria di sabato notte davanti alla discoteca. Nei loro confronti il giudice delle indagini preliminari Vincenzo Di Florio ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare che li individua come gli autori dell’agguato a via Rocco Cocchia, una spedizione punitiva maturata per ragioni di “territorio”, dopo che qualche settimana prima Ferraioli e il minore erano già venuti alle mani in un bar. Le indagini condotte dai carabinieri hanno consentito di risalire a loro e di ricostruire lo scenario in cui è maturato l’agguato. Ieri la misura cautelare è stata notificata a Lucich, che è comparso davanti al gip accompagnato dall’avvocato Simona Sica e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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