Luci spente nel centro storico Protestano i commercianti

AGROPOLI. “Le luminarie nel centro storico di Agropoli sono spente da alcuni giorni”. A lamentarlo sono i residenti e i commercianti della parte antica della città, sottolineando che “la ditta assegnataria dell’appalto ha riservato alla zona più caratteristica di Agropoli solo qualche “palla” luminosa e un albero che si trova davanti alla chiesa di Costantinopoli e che, per il resto, il centro storico è al buio in quanto sugli scaloni le luci restano spente da giorni”. Amareggiati, quindi, i residenti che si scagliano contro l’impresa assegnataria del “noleggio e installazione delle luminare artistiche Natale 2013”. L’accusa alla ditta è di aver “trascurato l’importanza di questa parte della città, trattandola come una periferia qualsiasi”. I residenti ritengono invece che “il centro storico è il cuore pulsante della città, specie in questo periodo in cui si anima di tanti turisti che vengono in visita per vedere il caratteristico borgo, oltre che per assistere al tradizionale presepe vivente». Commercianti e residenti confidano quindi che l’impresa «ponga rimedio alla situazione e presti una manutenzione più attenta”. C’è da evidenziare che tutta la città, e in particolar modo il centro, presenta delle illuminazioni artistiche davvero notevoli, molto apprezzate da cittadini e turisti, che fanno di Agropoli una piccola Salerno. Nel centro storico, come in piazza della Repubblica, l’amministrazione comunale ha previsto inoltre, per tutta la durata del periodo natalizio, una serie di mercatini artigianali che contribuiranno a rendere più piacevole il clima di festa.

Relativamente al centro storico, dal Comune fanno sapere da palazzo di città che «si tratta semplicemente di un guasto che verrà risolto nel giro di qualche ora da parte della ditta incaricata». «Dispiace – chiarisce il vicesindaco Adamo Coppola – che dopo tanto impegno per illuminare la città con giochi di luci e colori, alcuni commercianti e cittadini si preoccupino di sottolineare un piccolo disservizio, risolvibile nel giro di qualche ora».

Andrea Passaro

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