IL CIRCUITO DEGLI SCONTI

Luci d'Artista 2018, la promozione natalizia trova consensi solo tra gli enti

Le opportunità che arrivano da questo tipo di iniziative non sono state colte dai privati

SALERNO - Passano gli anni, eppure il muro di gomma contro cui s’infrangono buoni progetti finalizzati alla promozione turistica continua a restare in piedi. Se per enti e musei la “Luci d’Artista Card”, infatti, è stata un’opportunità per promuovere – all’interno di un circuito culturale e museale – mete più distanti dal cuore della kermesse luminosa, non è stato così per commercianti, artigiani e operatori del settore. Con questa card, quindi, i turisti potevano usufruire di agevolazioni visitando Villa Rufolo, le Grotte di Castelcivita, il Castello d’Arechi, il Museo Archeologico ma non potevano avere alcun vantaggio promozionale nello spendere nei negozi della città. Eppure, sono parecchi i commercianti che attendono proprio le Luci d’artista per poter vendere più di quanto farebbero durante tutto l’anno e si lamentano proprio perché non esistono delle forme di incentivo all’acquisto. Nonostante ciò, le opportunità che arrivano da questo tipo di iniziative non sono state colte dai privati. «Il sistema ha ottenuto grande successo oltre i confini cittadini, nelle aree interne che sarebbero fuori dal circuito delle Luci, ma anche tra le strutture recettive e di ristorazione della Costa d’Amalfi, dove a dicembre è bassa stagione e così si riesce ad attirare turisti per tutto l’anno. Per gli enti non c’è alcun costo – spiega Elena Salzano , direttrice di Incoerenze, società che ha curato tutta la fruizione dell’edizione 2017/2018 della kermesse – e i servizi della card sono online, quindi non è un’applicazione statica». Costi zero come l’entusiasmo di commercianti. Sul progetto complessivo di fruizione delle Luci d’artista, l’Amministrazione comunale mise sul piatto in totale 43.346 euro. Soldi che, come precisa la direttrice, «non sono serviti solo al progetto della card, ma a tutta una serie di servizi che sono stati messi in campo e che hanno dei costi». «Abbiamo garantito – aggiunge Salzano – l’apertura dell’infopoint alla stazione per tutto lo svolgimento della manifestazione, compresi i giorni di festa. Abbiamo stampato le cartine delle Luci in italiano e in inglese, allestito la segnaletica ad hoc per l’evento e registrato un podcast con le informazioni per le persone sorde e ipovedenti con la descrizione delle luminarie ». La società ha anche curato la parte creativa e alcuni contenuti del sito Luci d’artista del Comune. «Tutto è migliorabile – considera la direttrice – Sappiamo che ci sono state delle criticità e i possibili miglioramenti sono già all’attenzione dell’Amministrazione. Dal punto di vista del senso dell’operazione, comunque, noi ci possiamo ritenere soddisfatti». La ratio, che si riscontra nella delibera che ha dato il via all’iniziativa, era proprio quella di realizzare una card “finalizzata a implementare l’offerta turistica attraverso riduzioni e servizi a cittadini, che ne siano in possesso”. Nel documento, era previsto anche che ogni card avrebbe dovuto avere il valore di 5 euro con validità fino al 30 ottobre di quest’anno e per i commercianti era stato previsto uno sconto di 10 card al prezzo di 8. Nelle attività commerciali della città, però, di queste promozioni non si è visto praticamente nulla. E, probabilmente, delle rivisitazioni al sistema di segnaletica e alla diffusione delle cartine andrebbe immaginato, considerando che parecchi visitatori delle Luci – soprattutto fuori dai circuiti dei tour operator – si sono lamentati spesso proprio per le difficoltà a orientarsi e a capire che cosa fare. Ed è anche per questo aspetto che sarebbe auspicabile che i privati – strutture recettive e di ristorazione, ma anche commercianti e attività artigianali – non stessero a guardare.

(e.t.)