KERMESSE NEL LIMBO

Luci, caccia allo “sponsor” per la bolletta dell’energia

Il diktat della Giunta: l’evento si deve fare, verificare un finanziamento esterno

SALERNO - L’edizione 2022 di Luci d’Artista “s’ha da fare”. È l’input, quasi al sapore di imperativo, arrivato dalla Giunta del Comune di Salerno che, adesso, tira dritto dopo aver visto andare deserta la gara d’appalto per la fornitura e il montaggio delle installazioni luminose. La “squadra” d’assessori guidata dal sindaco Vincenzo Napoli non solo ha dato le linee d’indirizzo affinché la manifestazione venga svolta. Ma ha fatto di più: il Comune, infatti, adesso cerca “sponsor” per pagare la bolletta dell’energia elettrica consumata dalle Luci d’Artista.

Il finanziamento per l’energia elettrica. I rincari dei prezzi dell’elettricità, infatti, travolgeranno anche la kermesse salernitana che, senza un piano accurato di risparmio energetico, rischia di costare un salasso alle casse già in difficoltà di Palazzo Guerra. E nella delibera di Giunta che definisce le nuove procedure di selezione degli operatori economici che - materialmente - realizzino le luminarie viene dato mandato al settore Mobilità Urbana, Trasporti e Manutenzioni «affinché proceda a stimare i costi energetici connessi all’evento (comunque da contenere attraverso il ricorso a materiali a basso consumo energetico) per verificare la possibilità di accedere a un finanziamento esterno». Quindi, se da una parte l’Amministrazione indica la necessità del contenimento dei costi energetici, dall’altra apre anche alla possibilità di ottenere - magari da uno sponsor privato - un sostegno ulteriore rispetto al finanziamento da oltre due milioni che la Regione Campania mette a disposizione per la prossima edizione della kermesse.

Forniture, nuovo tentativo. Per quanto riguarda le procedure di noleggio e installazione delle luminarie, invece, dopo il fallimento della gara d’appalto per la realizzazione, il montaggio e lo smontaggio delle istallazioni, si dovrebbe procedere - stando agli elementi che emergono nell’indirizzo dettato dalla delibera - attraverso un affidamento diretto. Per questa ragione, quindi, la Giunta ha aperto anche alla possibilità che il progetto messo a punto dagli “art director” Domenico Pannoli e Maria Cristina Milanese dello studio Onedesign - liquidati con quasi 165mila euro negli scorsi giorni dal Comune - sia radicalmente ridimensionato. Addirittura, come si legge nella delibera, pur di trovare una società che si occupi di realizzare ma soprattutto di montare e smontare le luminarie artistiche, la Giunta consente agli uffici di modificare il progetto, prevedendo «anche il noleggio di opere diverse» e anche «di circoscrivere la programmazione dell’evento alla sola XVII edizione (2022-2023)». E l’ipotesi di un affidamento diretto fa tornare in auge le “censure” arrivate negli scorsi mesi dall’Anac che ha evidenziato alcune incongruenze nel procedimento effettuato lo scorso anno in maniera diretta.

Il rischio ridimensionamento. In pratica, pur di far in modo che la kermesse luminosa si tenga, si rischia di andare in direzione opposta rispetto ai desiderata dell’Amministrazione e del governatore Vincenzo De Luca che avrebbero voluto che questa fosse un’edizione di rilancio e di rinvigorimento delle manifestazione, negli ultimi anni “ridimensionata” a causa del Covid e di una ripetitività che iniziava a stancare. Invece, pur di non perdere l’effetto comunque benefico della manifestazione sul tessuto economico della città, si decide di mettere in campo un’edizione comunque senza grandi fasti e con novità limitate. Certo incidono le preoccupazioni rispetto al caro bollette anche per il Comune ma è evidente che, se un ridimensionamento rispetto al progetto di Onedesign ci sarà effettivamente è perché la gara d’appalto andata deserta ha scompaginato gran parte dei programmi. Sono Luci d’Artista a non avere appeal per gli operatori economici o la gara era stata impostata così da non essere economicamente “interessante” per le ditte del settore.

Eleonora Tedesco