Luce, giallo sui contratti

Sedicenti promotori Enel hanno fatto sottoscrivere documenti per conto di un’azienda napoletana. Cambio del gestore: la denuncia dei negozianti di via Diaz. Il Codacons avverte: "Leggere bene prima di firmare qualsiasi documento"

«Si sono presentati come promotori Enel, proponendomi di stipulare un contratto. Ho accettato, pur essendo passato da poco ad un’altra compagnia, perché le condizioni mi sembravano particolarmente vantaggiose. Un contratto in piena regola, con tanto di secondo modulo. Salvo poi scoprire di aver in realtá sottoscritto un contratto con una sconosciuta compagnia napoletana».

A parlare è Nicola Gentile, gestore di una salumeria in via Diaz. Ma la stessa scena si è ripetuta, con minime varianti, presso la maggior parte dei negozianti della strada del centro. Il canovaccio è come da copione: i commercianti riferiscono di aver ricevuto la visita di due sedicenti giovani sulla trentina, vestiti di tutto punto e dall’accento marcatamente napoletano.

Si dicono promotori dell’Enel e vanno a caccia in particolare di quanti sono giá passati, approfittando della recente liberalizzazione, ad altre compagnie. Propongono la loro offerta, e se va a buon fine mettono sotto il naso del cliente un contratto a nome Enel. Che il più delle volte viene firmato di fretta, mentre il negozio è magari invaso dai clienti dell’ora di punta. Passa qualche giorno, e ai negozianti viene recapitata una lettera dove una ditta con sede a Napoli avverte che nel giro di qualche giorno, sará attivato il cambio di fornitore. Le visite si sono protratte per l’intero mese di novembre, i frutti cominciano a vedersi in questi giorni.

A qualcuno, quanti hanno rifiutato a priori l’offerta, è andata bene. Ad altri un po’ meno. «Ho detto a questi signori che ad occuparsi di queste cose è mio marito- spiega la signora Diaz, proprietaria di una sartoria lungo la strada incriminata- e gli ho dato il suo bigliettino da visita invitandoli a telefonare direttamente a lui. Un modo forse un po’ingenuo per levarmeli dai piedi». Passa un po’di tempo, e arriva il contratto a nome di una (fantomatica?) Enel: questa volta, è stata addirittura contraffatta la firma della signora.

«Per fortuna, alla Enel "reale" sono stati subito pronti ad annullare questo contratto fasullo. Ma mandare fax con fotocopie di documenti, copie del contratto e quant’altro è comunque una bella seccatura». C’è invece chi adotta la linea dura, stanco di essere stato raggirato con tanta malafede.

«Ho spedito una raccomandata alla ditta- afferma Antonio Catone, che gestisce un caffè situato nella strada del centro cittadino- mi sono riservato il diritto di denunciarli. Ma per il momento, è la mia parola contro la loro». Per il momento. Non resta che aspettare che la giustizia riesca a fare il suo corso. E che si riesca, appunto, a provare l’imbroglio e ad ottenere i risarcimenti.