Lottizzazione ad Agnone, stop al cantiere

Il sindaco di Montecorice avvia i controlli sulla concessione edilizia per costruire 20 appartamenti

MONTECORICE. Sospesi i lavori per la costruzione di 20 unità abitative in località Melaro nella frazione Agnone, nel comune di Montecorice. Gli interventi in questione, definitivi «abusivi» dal sindaco Pierpaolo Piccirilli, erano iniziati venerdì scorso. Il primo cittadino aveva provveduto a far intervenire i carabinieri per fermare i lavori. «La ditta operante, di Campagna – evidenzia Piccirilli – ha in corso un contenzioso con il comune per realizzare una lottizzazione finalizzata alla costruzione e vendita di 20 unità abitative di circa 4mila metri cubi. Premetto – specifica – che la ditta aveva un titolo abilitativo rilasciato dalla precedente amministrazione Meola, ma manca la convenzione, che avrebbe dovuto stabilire delle aree che l’impresa avrebbe dovuto cedere al comune in cambio del permesso a realizzare. La precedente amministrazione non aveva fatto in tempo ad approvarla in consiglio comunale perché venne sciolta prima».

«Sono in atto – sottolinea Piccirilli – una serie di verifiche per comprendere in virtù di quali provvedimenti l’impresa ha iniziato i lavori visto che gli stessi erano subordinati all’approvazione della convezione in consiglio comunale, cosa questa mai avvenuta».

Il permesso a costruire fu rilasciato dal Suap di Vallo della Lucania, previa istruttoria e parere favorevole dell'Ufficio tecnico comunale, durante l’amministrazione Meola. Le ricerche da parte del sindaco e del Rup, architetto Maria Luisa Porzio, tendono ora a fare chiarezza in merito ad una indiscrezione emersa: sembra infatti che la società abbia presentato una comunicazione di inizio lavori e l’Ufficio tecnico comunale di Montecorice non abbia eccepito nulla nei tempi prescritti. Questo silenzio è stato interpretato come un via libera ai lavori da parte della ditta, che avrebbe anche proceduto a cedere il 25% del suolo al comune presso un notaio. Ma questo è ancora tutto da verificare e, qualora fosse effettivamente avvenuto, c’è da capire se la procedura è legittima. Il sindaco, invece, ritiene che «è tutto abusivo».

Andrea Passaro

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