Lottizzazione abusiva, in aula due comunali

Sono accusati di falso nella pratica per la realizzazione di un complesso sportivo mai completato

Ci sono anche due impiegati comunali, Angelo D’Acunto e Antonio Fine, tra gli imputati nel processo per la lottizzazione abusiva su un complesso sportivo mai completato. I due dipendenti rispondono di falso per un atto relativo alla pratica per il permesso a costruire della piscina (che non è stata ancora realizzata) e le strutture annesse. Il processo di primo grado sarà incardinato a fine febbraio davanti al giudice monocratico Enrichetta Cioffi del tribunale di Salerno. Nello stesso fascicolo sono imputati gli Ardia, padre e i figli, che avrebbero, di fatto, cambiata la destinazione d’uso dell’immobile da attrezzature a servizio dello sport in residenziale.

L’inchiesta giudiziaria nasce da un esposto fatto dall’allora opposizione all’ex sindaco Martino Melchionda. Si tratta di una denuncia circostanziata sulla quale indagano i carabinieri della compagnia di Eboli. I militari hanno acquisito innumerevoli atti negli uffici comunali. Gli stessi che compongono il fascicolo che sarà sottoposto all’esame del giudice Cioffi. Tutto nasce dal progetto per la realizzazione di una piscina con annessi servizi. Per servizi s’intende la costruzione di una foresteria e di ambienti di pertinenza della struttura principale usata per attività sportiva. Per la procura la struttura non è stata mai realizzata e, di conseguenza, è venuta meno anche l’agevolazione del Coni che permetteva la costruzione di strutture per la pratica dello sport anche su terreni di diversa destinazione urbanistica. C’è – secondo il pm Marinella Guglielmotti – anche un caso di aumento di volumetria per il presunto innalzamento di due metri dell’altezza del fabbricato al centro della vicenda giudiziaria.

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