Lotteria con il “trucco” Assolto Bruno Damiani 

Era imputato con il padre per i tagliandi distribuiti nell’attività di Montecorice Cancellati i 6 anni di condanna al “brasiliano”, indagato per l’omicidio Vassallo

MONTECORICE. Non solo droga ed estorsione; Bruno Humberto Damiani, indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo a Pollica, era finito nei guai anche per l’organizzazione di una lotteria che secondo gli inquirenti violava le regole del Monopolio e truffava tanto lo Stato quanto i consumatori. Un’accusa che in primo grado gli era costata una condanna a sei anni di carcere e da cui ieri è stato però assolto.
La vicenda risale agli inizi del 2006. Nei mesi di febbraio e marzo Bruno Humberto Damiani avrebbe organizzato la distribuzione di tagliandi molto simili ai “gratta e vinci” nei comuni di Montecorice, Capaccio, Pollica, San Mango sul Calore (in provincia di Avellino) e Pavia. Un’iniziativa assunta insieme al padre Giuseppe, con cui gestiva a Montecorice la società “Cilento video games”. Con loro avrebbe poi collaborato una terza persona, Giuseppe Palisciano, e proprio il coinvolgimento di più di due attori era valso in primo grado l’imputazione di associazione a delinquere. Ieri è stato lo stesso sostituto procuratore generale a insistere innanzitutto per l’assoluzione di Palisciano, facendo venir meno anche per gli altri imputati il reato associativo. Restava la truffa a carico dei Damiani, per la quale sono però decorsi i termini della prescrizione. Il pg ha chiesto di applicarla a Giuseppe Damiani, che era stato condannato a tre anni, ma non al figlio Bruno, per il quale i termini sarebbero stati più lunghi in conseguenza della recidiva. Una tesi, quest’ultima, contestata dai difensori Michele e Francesca Sarno, secondo i quali la contestazione della recidiva era tardiva.
Alla fine la Corte si è pronunciata con una sentenza di assoluzione, che cancella in toto i sei anni della condanna di primo grado. Per Damiani non è una pronuncia di poco conto, soprattutto perché evita il cumulo con la pena che stà scontando per l’estorsione al mercato ittico di Salerno e avvicina i tempi della scarcerazione. Al momento, infatti, non vi è alcuna misura cautelare per l’omicidio del sindaco di Pollica. La Direzione distrettuale antimafia ha iscritto da tempo il suo nome nel registro degli indagati (in concorso con altre tre persone la cui identità è mantenuta segreta) ma non sono stati rintracciati i gravi indizi necessari per giustificare un’ordinanza di custodia. Ora si aspettano gli ultimi risultati dell’esame del dna su 94 persone, e nel 2018 scadrà l’ultima proroga d’indagine.
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