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Lotta alle seconde case vuote Il sindaco aumenta l’aliquota

SANTOMENNA. Il paese si spopola e l’amministrazione comunale lancia la campagna “Stop alle case chiuse”. Nulla a che vedere però con le “vecchie case” di un tempo andato, solo un tentativo di opporsi...

SANTOMENNA. Il paese si spopola e l’amministrazione comunale lancia la campagna “Stop alle case chiuse”. Nulla a che vedere però con le “vecchie case” di un tempo andato, solo un tentativo di opporsi allo spopolamento aumentando l’Imu sulle seconde case non abitate e lasciando intatta l’aliquota per le prime case.

Tutto nasce dal fatto che per la conferenza d’ambito del Piano territoriale di coordinamento provinciale, lo strumento di pianificazione urbanistica, il comune di Santomenna non prevede espansione urbanistica, e quindi, in accordo anche alla logica di “riduzione del consumo di suolo”, la disponibilità di nuovi alloggi a scopo di insediamento abitativo di nuovi residenti o di nuove coppie è da cercare esclusivamente nel patrimonio immobiliare esistente.

Al fine di mettere in campo politiche utili a “smuovere” il mercato delle seconde case disabitate, il sindaco Massimiliano Voza, con l’approvazione di una delibera in consiglio comunale, ha lanciato appunto la campagna “Stop alle case chiuse”, dando maggiore opportunità a nuove coppie o nuovi residenti in generale di trovare un alloggio nel patrimonio immobiliare già esistente, approvando l’aumento dell’aliquota Imu allo 0,86 per cento per le seconde case “disabitate” o “non in regola con i tributi locali”, mentre resta allo 0,2 per cento l’aliquota per la prima casa. Tutto per incentivare la permanenza nel paese e per evitare di gravare sulle “fasce più deboli”, anche in accordo con il programma amministrativo di mandato, che detta le linee di priorità per le politiche di difesa delle fasce deboli, di difesa del territorio, di contrasto all’evasione tributaria locale e di inversione della tendenza allo spopolamento.

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