Lombardi ha ceduto la SalernitanaIl nuovo proprietario viene dagli Usa

Clamorosa svolta in casa granata. Il neo presidente ai tifosi: «Voglio la serie A in due anni». Lombardi vende il club all’imprenditore Joseph Cala. Via Salerno e Lo Schiavo Anche Breda pronto a lasciare

SALERNO. Finisce l’era Lombardi: la Salernitana ha un nuovo proprietario. Chi l’ha venduta e chi l’ha comprata - Joseph Cala, amministratore delegato della Cala Corporation, societá quotata nell’indice Nasdaq della Borsa di New York - siedono allo stesso tavolo, baciano la stessa maglietta. Lombardi ritorna al Grand Hotel nel giorno in cui tutto il mondo celebra la giornata dell’ammalato. Lui dice che la Salernitana è guarita, «perché ora al timone c’è uno più forte di me e perché con me, solo con l’appoggio della famiglia, il club sarebbe andato incontro al fallimento». Poi presenta Joseph, «persona perbene».

Self made man, americano nello spirito. Però è nato in Italy, il siciliano Giuseppe Calá. «Lui porterá la Salernitana dove l’imprenditoria locale non poteva portarla - instrada Lombardi - Trattativa chiusa dopo sette mesi. Sono uomo d’onore. Il passato non conta più: due-tre punti di penalizzazione che sono mai, in rapporto al sacrificio fatto per tenere in vita la Salernitana?». Di trasparenza parla pure Joseph. Col suo slang: «Tutto on line.

Tutto, pure i bilanci». Live, però, la chiarezza sulle cifre resta nel cassetto. «Il 99% delle azioni della Salernitana- così Cala o Calá - apparteneva alla Energy Sport che a propria volta appartiene al 100% ad Antonio Lombardi. Non posso dire ora quanto mi sia costata la Salernitana perché ci sono tante valutazioni ed è molto complicato dare un prezzo, dal momento che la societá ha molti debiti. Non tanto la Salernitana ma altre societá. Abbiamo fatto una fusione: i dettagli dobbiamo prima comunicarli alla Consob. Se lo dico adesso, rischio che mi mettono in carcere (sorride). Ma non sto eludendo la domanda. Sará tutto on line. Nel pacchetto c’è pure l’ippocampo». E Lombardi: «Avete dubbi? Sono fuori, state tranquilli». Ancora Calá: «Da oggi in poi, se uno non è pagato, sono io il responsabile.

A livello commerciale - prosegue facendo la cronistoria della trattativa - io e Lombardi parlavamo due lingue diverse all’inizio. Ha tutti questi consiglieri che al 90% non capiscono niente, anche perché non sono soldi loro». Al proprio fianco, Ubaldo De Girolamo, segretario personale, e Antonio Lombardi, omonimo, osservatore dei giovani. «Il nostro vivaio dovrá diventare come quello di Boca e River - attacca Calá - Struttura snella: presidente, allenatore, calciatori. In una classe ci deve essere un solo professore e Breda, che è bravo a far gol, non aveva libertá. Qua succedeva che tutti venivano pagati tranne i giocatori.

Reintegro tutti: Polito, Montervino, Peccarisi. La B quest’anno o l’anno prossimo, la serie A tra due. Poi lo stadio. Non adesso che ci moriamo di fame. Coi calciatori incontri tutti i giorni: li pagherò tutti. Se uno non ha soldi, non li prende. Se li prende, i contratti vanno difesi. Non ho progetti ma obiettivi. Il mio è fare gol per andare in B. Secondo: tagliare tutte le spesa extra campo. Terzo, gli asset: calciatori e tifosi. Metterò la finanza del club alla luce del sole. In America c’insegnano la fiscalitá a scuola: se entra un euro, non ne escono due. Tra una settimana, Salernitana quotata alla Nasdaq attraverso mia azienda. L’ufficio non so se serve. Faremo la boutique e la web radio e per lo stadio chiederò al sindaco di buttare giù un po’ di recinto».



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