Logistica dell’e-commerce all’interporto

Il piano presentato in Regione per sfruttare l’area rimasta inutilizzata: servirà da terminale per l’agroalimentare

Cinque anni dopo il fallimento del progetto interporto a Battipaglia, si aprono nuovi scenari per l’area - circa 40 ettari nella zona industriale - rimasta bloccata per due decenni. L’interporto avrebbe dovuto cambiare il futuro dei collegamenti intermodali della provincia, favorendo scambi commerciali tra navi, treni e tir con un rilancio dell’industria locale. Il progetto, varato negli anni’90, è fallito nel 2011. Ossia quando la Regione ha deciso di variare la destinazione d’uso dei 23 milioni di euro stanziati per Salerno Interporto spa su altri progetti.

Oggi quell’area è al centro di un nuovo progetto imprenditoriale. In Regione, infatti, è giunto un piano, ideato da alcune società di web e marketing, per trasformare la zona in un centro logistico e deposito per l’e-commerce.

I siti di commercio elettronico hanno la necessità di garantire su alcuni prodotti un minimo di stock di magazzino. Non sempre è possibile offrire, a causa della penuria di spazi o risorse, il deposito e lo stoccaggio necessario all’e- commerce. In questi casi, le società possono terziarizzare la logistica del commercio elettronica, con costi ulteriori che a volte spengono le speranze di novizi imprenditori interessati ad ampliare i propri orizzonti commerciali.

L’idea dei proponenti è di creare un deposito a vantaggio delle aziende agricole sul territorio, a costi che sarebbero minori rispetto a quelli dei competitor sul mercato, con infrastrutture e sistemi automatici di stoccaggio e spedizione delle merci. Un sistema utilizzato da molte grandi aziende in Europa e al Nord Italia, ma che nel Meridione avrebbe caratteristiche del tutto originali.

L’infrastruttura, se dovessero giungere le necessarie autorizzazioni dalla Regione Campania, sorgerebbe sull’area ancora oggi detenuta e vincolata alla Salerno Interporto spa.

Al piano potrebbe partecipare la Camera di Commercio di Salerno, con il presidente Andrea Prete che pare sia uno dei primi sponsor di tale futuristico progetto.

D’altra parte, per circa 20 anni la società Salerno Interporto spa è riuscita nell’impresa di non mettere nemmeno un mattone della struttura che, secondo il disegno realizzato negli anni’90, avrebbe dovuto costituire un valore aggiunto per le imprese sul territorio. Entro il 2008 doveva essere completato il primo lotto dell’opera, finanziato con soldi pubblici per oltre 16 milioni di euro. Nello stesso anno furono stanziati ulteriori 23 milioni per la realizzazione del secondo lotto.

La società Interporto spa, presieduta allora da Agostino Gallozzi, non riuscì a realizzare i magazzini per i corrieri e della distribuzione. Dopo l’addio dei soci privati, che decisero di non proseguire nell’investimento per i notevoli ritardi, e il vano tentativo della Provincia, nel 2011, di spostare l’intero investimento su fondi pubblici, la Regione Campania aveva preferito dislocare i 23 milioni previsti per la struttura su altri progetti.

Quell’area di 40 ettari nel cuore della zona industriale di Battipaglia potrebbe oggi essere pronta per altri progetti, di certo più innovativi rispetto ad un’idea di 20 anni fa.

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