«Locali insicuri». Attacco a Lembo

Procuratore nel mirino della Cisl per gli spazi del Casellario. Esposto a Napoli

«Gravi carenze logistiche e pericolo grave per i lavoratori». Inizia con queste accuse l’esposto firmato dal sindacalista Antonio Galatro per la Cisl Funzione pubblica e indirizzato alla Procura di Napoli, perché verifichi se nei locali del Casellario giudiziale non siano violate le norme sulla sicurezza. «Nel caso di accertamento di violazioni da parte della dirigenza della Procura – si legge nella denuncia – questa organizzazione sindacale chiede che nei confronti dei responsabili sua applicato il sistema sanzionatorio previsto dal decreto legislativo 81/08, nonchè, eventualmente, quello previsto dalle norme penali e civilistiche»

Nel mirino c’è il procuratore Corrado Lembo, con il quale il tono del documento evidenzia un inasprimento del confronto. Non è andata giù, al sindacato, la nota con cui la Procura ha risposto ai rilievi sullo stato degli spazi di via Rafastia. Una replica in cui si auspicava “maggiore consapevolezza dei comuni doveri di lealtà e cooperazione istituzionale” e che alla Cisl è suonata come un invito a silenziare la protesta. La reazione è arrivata immediata e di segno opposto, con sei pagine di denuncia diramate anche alla stampa e corredate di fotografie. «Tutti potranno verificare – si legge – il vergognoso modo in cui i dipendenti del casellario giudiziale sono “obbligati” a lavorare e in quale schifo sono accolti gli utenti. La documentazione allegata denuncia come la dirigenza della Procura, sempre a proposito dei “comuni doveri di lealtà e cooperazione istituzionale” tenga in considerazione impiegati e cittadini che sono costretti a frequentare detti uffici». E ancora: «La Cisl Fp di Salerno, a intendimento dei propri doveri istituzionali, “denuncia” ciò che è contro legge, a prescindere da chi è l’interlocutore».

I rilievi sugli spazi riservati al Casellario riguardano tra l’altro lo stato delle stanze dell’archivio, dove si verifica la caduta di intonaco e dove il personale ha segnalato infiltrazioni d’acqua «che praticamente invadono l’archivio creando vere e proprie pozzanghere e la crescita di funghi e muffe». All’ingresso, inoltre, sono stati trovati vari generi di rifiuti che vanno dalle bottiglie alla carta igienica, mentre il corridoio di accesso interno sembra un cunicolo degradato, con pareti disincrostate e intonaco a terra. Tutti elementi sottoposti ora sia alla Procura di Napoli che al Visag, il nucleo preposto ai controlli sul rispetto della sicurezza sul lavoro negli spazi giudiziari. Nella denuncia, il sindacato chiede «che gli organi di indirizzo, considerato quanto dimostrato dalla documentazione fotografica allegata, verifichino le eventuali violazioni operate dalla dirigenza della Procura». E avverte: «Le questioni concernenti lo stato dei luoghi a via Rafastia sono solo l’inizio di un ulteriore e nuovo percorso di controllo sullo stato dei luoghi di lavoro della Procura». (c.d.m.)

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