Locali in fitto, un conto da 607mila euro

La maggior parte delle spese è legata alle sedi giudiziarie. Incidono anche gli uffici dell’ente e gli istituti scolastici

La spesa per i fitti passivi continua a pesare, e non poco, sulle casse comunali. Sono infatti poco più di cinquantamila euro i soldi che Palazzo di Città deve sborsare ogni mese, arrivando così, alla fine dell’anno 2015, alla ragguardevole cifra di circa 607mila euro. Il dato lo si estrapola leggendo le determine con cui sono stati liquidati i primi cinque mesi di fitto per i vari locali di cui usufruisce il Comune o che mette a disposizione di altri enti per finalità istituzionali. A far lievitare la spesa sono soprattutto i canoni per gli uffici giudiziari. La determina non li elenca ma si limita a citare che per i primi cinque mesi la spesa è stata di ben 136.705,28 euro. Un dato che potrebbe diminuire, se non addirittura essere eliminato, se avvenisse il completo trasferimento di tali uffici all’interno dei locali della Cittadella Giudiziaria che risultano già ultimati.

Ma, naturalmente, tutto questo non esaurisce l’elenco. Molte voci riguardano locali che vengono utilizzati per ospitare uffici dello stesso Comune. A partire da quelli del settore Tributi, al civico 20 di via VI settembre 1860, a Pastena. In questo caso la spesa per i primi cinque mesi del 2015 è stata pari 52.431,95 euro. Poi ci sono gli immobili adibiti a sede del servizio di Pubblica Illuminazione. In questo caso bisogna spostarsi a via Terre delle Risaie. La spesa, stavolta, ammonta a 14.220 euro in cinque mesi. Per gli altri immobili catalogati nelle restanti determine di liquidazione, la spesa sfiora i diecimila euro. È il caso di una serie di locali che ospitano principalmente uffici del settore Politiche sociali. La cifra complessiva è di 9.359,86 euro e i canoni riguardano quattro immobili: il segretariato sociale a via Prignano, un immobile per attività ricreative a servizio del quartiere a via Salvatore Calenda, la sede di un associazione culturale a via Ricci 46 e un altro locale a via Canali 19.

Le determine di liquidazione non sono però sempre così precise. Il provvedimento numero 1146, infatti, liquida una spesa di fitto pari a 14.175,07 euro per generici “Uffici comunali” senza ulteriore specificazione. Eppure la cifra totale non è di poco conto. Allo stesso modo si procede per quanto riguarda una serie di locali che ospitano classi di scuole medie comunali. Anche in questo caso, non si specifica di quali istituti si parlio ma si cita semplicemente il fitto totale che è pari a 10.025,73 euro.

Restando, poi, in tema istruzione ci sono anche i fitti passivi relativamente ad una serie di immobili che ospitano delle scuole materne. In questo caso la cifra pagata per i primi cinque mesi di fitto è stata pari a 10.245 euro.

L’elenco si completa con altre tre determine di liquidazione. La prima è relativa ad un locale utilizzato dal settore della Nettezza urbana per il quale si sono pagati poco più di duemila euro. La seconda riguarda degli alloggi che il Comune paga per delle famiglie senza tetto; in questo caso si tratta della cifra più bassa appena 823,48 euro. La terza riguarda poi la registrazione dei contratti di locazione; anche in questo caso la spesa non è annuale ma fa carico sul primo quadrimestre ed è pari a 2.916 euro.

Vale la pena ricordare il motivo per cui il Comune di Salerno ha dovuto liquidare soltanto i primi cinque mesi del 2015. Come specificato nelle stesse determine, questo modo di procedere è dovuto al fatto che ancora non è stato approvato in Consiglio comunale il bilancio preventivo per cui l’Amministrazione deve andare avanti per dodicesimi, ovvero ogni mese può spendere un dodicesimo del totale relativo al precedente esercizio. Nel migliore dei casi, il bilancio non verrà votato prima della fine del mese di luglio.

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