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Locali chiusi a Gromola Ultimatum ai privati

CAPACCIO. Locali nella contrada di Gromola assegnati molti anni fa ai privati da tempo rimasti inutilizzati: il Comune chiede alla Regione di intimare ai concessionari la loro riapertura. Cinque, in...

CAPACCIO. Locali nella contrada di Gromola assegnati molti anni fa ai privati da tempo rimasti inutilizzati: il Comune chiede alla Regione di intimare ai concessionari la loro riapertura. Cinque, in particolare, le attività (macelleria, bar e vendita di alimenti) che nel corso degli anni sono state chiuse e non più riaperte e magari usate per altri scopi come depositi e altro. Ancora oggi Gromola, è la contrada a più alta vocazione agricola. Ma se in passato, soprattutto dopo la Riforma fondiaria, era un borgo vivace e ricco di servizi, negli anni molti sono stati chiusi, facendo perdere alla zona la sua identità. Per rivitalizzare il borgo e incentivare la sua antica funzione, la giunta comunale guidata dal sindaco Voza ha approvato una delibera con la quale chiede alla Regione, proprietaria dei locali, di intimare a coloro che ancora li detengono di riattivare i servizi che vi venivano assicurati in passato entro 30 giorni o, in mancanza, di indire una gara pubblica per affidarli al migliore offerente per svolgervi attività commerciali e di servizio indispensabili alla rinascita del borgo. «Oggi Gromola è un posto di passaggio, ci si va per la messa, per andare all’ufficio postale, o a scuola – afferma Voza – vogliamo che torni ad essere anche un centro di aggregazione, come lo era in passato. Ma non sarà possibile se i locali non saranno riaperti».

Alcuni locali, infatti, risultano ancora assegnati a privati che non vi svolgono più alcuna attività. «L’amministrazione sta investendo molte risorse per rivitalizzare la borgata ma è necessario – evidenzia il vicesindaco, Nicola Ragni – che siano ripristinate anche le attività commerciali».