Lo stalker rischia il giudizio 

Il gup decide se processare o meno un giovane che perseguitava la ex

ROCCAPIEMONTE. Erano centinaia i messaggi e le immagini oscene inviate sul telefono della sua ex, bersagliata quotidianamente per farla cedere dopo la decisione di interrompere la loro relazione: all’uso smodato del telefonino, divenuto arma, il fidanzato ostinato, un paganese di 34 anni, di origini siciliane, dopo essere stato lasciato aggiungeva il classico comportamento da stalker, con appostamenti continui sulle tracce della sua ex. Lui non voleva arrendersi e procedeva con ogni mezzo contro la fine della storia: ma alla fine la ragazza lo ha denunciato, e nel giro di qualche mese la Procura della Repubblica ha completato il quadro delle indagini preliminari presentando richiesta di giudizio immediato per la mole evidente delle prove.
Ora il giovane rischia il processo per aver perseguitato in modi vari e continui la ex compagna, divenuta oggetto delle sue malsane attenzioni. In particolare, per un periodo cominciato nel maggio scorso e fino ad oggi l’imputato avrebbe tempestato la malcapitata di files e messaggi osceni sul cellulare e sui social network, per vendetta e per ripicca dopo essere stato lasciato. Ancora, l’uomo la minacciava per farla tornare con lui, con frequenti appostamenti, fino a farle cambiare le abitudini di vita, con il terrore di incrociarlo e di affrontare scenate, molestie verbali, sfuriate. La ragazza cercava di non rimanere mai sola quando tornava a casa, di sera, o quando era in giro. Lei aveva continuamente paura per la sua incolumità, presa di mira senza indugio da quello che era stato il suo compagno.
Il lavoro di indagine, a partire dal momento della denuncia presentata dalla vittima, è stato svolto sul posto dagli uomini della stazione carabinieri di Castel San Giorgio, intervenuti da principio per ricostruire i fatti e accertare la veridicità del racconto della ragazza, con il successivo interrogatorio dell’indagato davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore. Lo stesso Gip ora è chiamato a decidere sulla richiesta di disporre il processo con rito immediato, senza il passaggio dell’udienza preliminare, decidendo sulla corsia diretta stabilita per il procedimento in virtù del materiale probatorio raccolto a carico dell’imputato. Agli atti sono documentati centinaia di messaggi e immagini oscene recuperate dai profili social di lei e di lui, oltre che dal telefonino, a testimoniare la continuità del rapporto portato avanti da lui dopo l’interruzione della relazione. In questo caso, anche la precedente sussistenza di una storia tra i due costituisce aggravante per le circostanze di reato contestate.(a. t. g.)
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