le decisioni del GUP 

Lo spaccio di droga Scattano 6 condanne per i “baby pusher” 

NOCERA INFERIORE. Sono sei le condanne con rito alternativo per la gang dei baby-pusher, accusati di aver gestito lo spaccio di stupefacenti in strada dall’estate 2017: il gup ha chiuso l’udienza...

NOCERA INFERIORE. Sono sei le condanne con rito alternativo per la gang dei baby-pusher, accusati di aver gestito lo spaccio di stupefacenti in strada dall’estate 2017: il gup ha chiuso l’udienza preliminare con le condanne a quattro anni di reclusione per Emanuel Raffael Pisanzio, due anni e otto mesi per Alessio Orefice e Salvatore Califano, quattro mesi di reclusione per Vincenzo Attianese, in continuazione per un ulteriore episodio del tre aprile. Alfonso Passamano, figlio del più noto Mario, ha patteggiato in continuazione 1 anno e otto mesi di reclusione, mentre Gabriele Morrone è stato condannato ad un anno e otto mesi. Il gruppo, difeso tra gli altri dagli avvocati Raffaele Astarita e Bonaventura Carrara, era stato raggiunto dalla richiesta di giudizio con rito immediato per accuse di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti, fuori dall’associazione organizzata.
Il filone investigativo sugli emergenti dello spaccio era nato da una singola intercettazione captata durante le attività investigative del precedente blitz della primavera 2017 contro un altro gruppo, ben organizzato, che gestiva la droga in piazza. Dietro di loro, pronto a subentrare nelle attività di ordini e forniture ai consumatori, in modo indipendente dal punto di vista giudiziario, c’erano gli attuali condannati con rito alternativo.
Il blitz contro di loro scattò nell’ottobre 2017: ricostruiti 30 episodi di cessione e detenzione di droga, come cocaina, hashish e marijuana, procacciata nell’area vesuviana per poi essere smerciata tra le due Nocera e a Pagani. Il sistema scoperto dai carabinieri era legato a doppio filo ai precedenti pusher arrestati, e copriva Nocera Inferiore con un fitto giro di clienti.
Anche per loro, in sede d’indagine, erano stati documentati i “rapporti di lavoro” con messaggi e ordinazioni porta a porta, appuntamenti e cessioni rapide, linguaggio in codice. In precedenza, nel mezzo delle attività investigative, i militari avevano arrestato in flagranza cinque persone nel mezzo delle indagini recuperando 100 grammi di cocaina complessivamente e 2 chili di marijuana. L’esecuzione del blitz comportò anche otto diverse perquisizioni, con altrettante denunce a piede libero. Il lavoro dell’antidroga dei carabinieri di Nocera era nato durante la precedente attività sul campo, ascoltando conversazioni tra indagati.
Alfonso T. Guerritore
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