Lo spaccio al Vescovado In dieci vanno a giudizio

Il gruppo aveva organizzato un droga market nel quartiere dei prefabbricati Il pm ha chiesto per una parte della banda di accedere al rito immediato

Il gip dispone il processo per dieci persone coinvolte nell’operazione “Scacco matto” con il decreto di giudizio immediato.

Nell’operazione scattata nel marzo scorso i carabinieri chiusero la piazza di spaccio del rione Vescovado eseguendo nove ordinanze cautelari, con accuse di detenzione e spaccio in concorso fuori dall’ipotesi associativa.

Gli spacciatori si muovevano intorno alla chiesa di San Prisco, costituendo la terza area di spaccio territoriale nocerina, dopo Piedimonte e Casale del Pozzo. Il gip ha disposto il giudizio immediato per Fabio Cannella, Vincenzo Califano, Alfonso D’Alessio, Gaetano De Cesare, Benito Di Palma, Francesco Pirozzi, Salvatore Pirozzi, Michele Tramontano, Domenico Vicidomini, Anna Venturino, con l’udienza attesa da fissazione e notifica.

L’ordinanza fu disposta dal gip del tribunale di Nocera Inferiore Alfonso Scermino accogliendo in gran parte le richieste cautelari avanzate dal sostituto procuratore Roberto Lenza nei confronti dei protagonisti del sistema di rivendita che offriva hashish, cocaina, crack ed eroina.

Il giro di spaccio era organizzato intorno al circolo San Giuseppe, epicentro di incontri e scambi svolti alla luce del sole, approfittando del fortino dei prefabbricati pesanti, con il ruolo di sentinelle in grado di avvertire dell’arrivo di militari e forze dell’ordine. Il sistema lavorava dal primo pomeriggio fino alla sera, inconsapevole dell’avvio di operazioni di ripresa video tramite videocamere installate dagli investigatori, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e controlli rivolti agli assuntori, sentiti più volte a sommarie informazioni a caccia di riscontri probatori.

Il quadro investigativo appare piuttosto completo, con una mole di riscontri messi insieme nel corso di tre mesi intensi di indagini, portate avanti dalla sezione antidroga del nucleo operativo guidato dal capitano De Chirico supportato dagli uomini del maggiore Gabelloni, comandante del gruppo territoriale di Nocera Inferiore. Dopo un lungo lavoro sotto copertura mettendo insieme elementi concreti, sequestri infilati durante le operazioni, fotogrammi e identificazioni, riconoscimenti e inseguimenti, il risultato arrivò dalle firme del giudice che concluse la fase cautelare.

Ora l’iter processuale arriva al giudice del dibattimento, col decreto di giudizio immediato ad accogliere le evidenti prove di colpevolezza raccolte dalla procura di Nocera Inferiore: i coinvolti hanno venti giorni di tempo dalle notifiche per presentare eventuale richiesta di rito alternativo.

Una inchiesta importante verso la chiusura.

Alfonso T. Guerritore

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