Lo scontro sulle liste Carfagna prova a ricucire con Palma

L’ex ministro chiarisce la posizione sul commissario «Non ho chiesto le sue dimissioni, il Pdl non deve dividersi»

NAPOLI. «Occorre uscire nel medio periodo dal meccanismo dei commissariamenti, per sua natura temporaneo, allo scopo di consentire la strutturazione di una nuova classe dirigente radicata sul territorio. Questo, ovviamente, non significa chiedere le dimissioni del commissario, cosa che io non ho mai fatto». Mara Carfagna, capolista Pdl nella circoscrizione Campania 2, chiarisce così la sua posizione nei confronti del commissario regionale del partito, Nitto Palma. «Di fronte ai disastri della sinistra dei quali leggiamo sui giornali, delle connivenze e corresponsabilità del governo uscente, l’ultima cosa che noi del Pdl dovremmo fare è quella di dividerci e continuare a discutere per tramite dei giornali. Ora è tempo di concentrarsi sulla campagna elettorale, proseguire la nostra stagione di verità da contrapporre alle bugie della sinistra. Abbiamo questo dovere soprattutto in Campania, che è una delle Regioni che possono fare la differenza alle urne, mettere il sigillo sulla rimonta e la vittoria», aggiunge Carfagna. «Sono sicura che nessuno dei dirigenti Pdl verrà meno a questo dovere. Non lo farò io, né, certamente, Nitto Palma, commissario regionale, che è anche candidato al Senato proprio in Campania. A dispetto di quanto scrivono alcuni giornali, infatti, non esiste alcuna frattura o tensione. Le richieste legittime di una più adeguata rappresentanza alla provincia per la quale mi ha nominata con Angelino Alfano commissario, quella di Salerno, sono state interpretate in maniera erronea. Lo stesso vale per l’esigenza che ho manifestato che si esca nel medio periodo dal meccanismo dei commissariamenti», conclude l’ex ministro.

Condivisione della posizione di Mara Carfagna è stata espressa dal presidente della Regione, Stefano Caldoro: «Non è il momento delle divisioni, i candidati hanno il compito di guidare la rimonta, che non è impossibile. Bisogna lavorare con serietà per coinvolgere i protagonisti di prestigiose storie politiche ed amministrative esclusi dalle liste, in alcuni casi senza discussione e confronto con gli interessati».