La sede del consiglio regionale della Campania

SALERNO

Lo scandalo dei vitalizi in Regione

A Gennaro Mucciolo la “pensione” più alta insieme all’ex presidente Russo. Reversibilità agli eredi di Filiberto Menna. Il più anziano il garibaldino Alinovi

SALERNO. Gennaro Mucciolo, Gaspare Russo, Isaia Sales e Michele Pinto, sono i “paperoni” del vitalizio della Regione Campania. Secondo dati aggiornati a febbraio 2017, ogni anno si spendono oltre dieci milioni di euro (10.752.639,12) per pagare 246 vitalizi di cui 60, per una somma pari a oltre due milioni (2.264.355,60), destinati a stretti congiunti di ex consiglieri deceduti. Nell’elenco c’è anche quello versato agli eredi di Filiberto Menna (eletto come indipendente del Pci nel ’75), circa 24 mila euro annui. L’elenco è stato pubblicato on line sul sito del Consiglio regionale, nella sezione dedicata all’amministrazione trasparente. Un documento di 5 pagine che specifica anche l’ammontare annuale di ogni singolo vitalizio e l’eventuale erede beneficiario. «Non si tratta di una operazione di voyerismo economico» precisa il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha diffuso la notizia dopo che il Consiglio ha accolto l’emendamento al collegato della finanziaria regionale da loro presentato. «È questa - aggiunge - una operazione di trasparenza nei confronti dei cittadini della Campania che hanno il diritto di sapere quanto spendono e a chi vanno quei soldi». Tra gli onorevoli salernitani, quello che percepisce di meno è Giovanni Baldi, “re tentenna” prende circa tremila euro l’anno.

Le somme erogater a titolo di vitalizio nel 2016

Le somme erogater a titolo di vitalizio nel 2016


I salernitani in elenco sono circa quaranta. Mancano ovviamente quelli attualmente in carica alla Camera e al Senato. Gennaro Mucciolo, ex socialista oggi vicino a Articolo 1 ed ex vicepresidente del Consiglio regionale è in cima alla top ten dei vitalizi campani, dopo aver trascorso tre legislature in Regione. L’assegno annuo “più ricco” (28.828,80 euro), tra gli eredi, è quello percepito dai familiari di Leopoldo Gassani, il grande penalista salernitano per due volte eletto in Consiglio regionale, assassinato nel suo studio nel marzo 1981 insieme al segretario Pino Grimaldi. Seguono gli eredi di Michele Scozia (26.906,88 euro) e chiudono quelli di Menna (23.976,00 euro).
Il più anziano è Abdon Alinovi, 94 anni di Eboli, nonno garibaldino che mise radici a Napoli dopo lo sbarco dei Mille. Da sempre nel Pci di cui è stato segretario regionale. Per lui 3.600 euro che si aggiungono alla pensione da parlamentare (5,305 euro). C’è Isaia Sales, consigliere col Pci e Pds e un vitalizio più robusto: 6.327 euro.
L’elenco conta il politico di mestiere, l’imprenditore alberghiero, l’avvocato e il vigile del fuoco. Anche l’arbitro di calcio. Pietro D’Elia, 2.500 euro come ex consigliere regionale in quota Dc negli anni ’80. C’è Salvatore Aversano, capo della segreteria del ministro Conte (39.960,00 euro all’anno). Leggermente sotto Dario Barbirotti, avvocato salernitano, eletto coi Verdi poi traslocato nell’Idv, ex assessore al Comune di Salerno e Francesco Brusco origini socialiste prima di atterrare nel ’94 nel Ccd. Fu sindaco di Vibonati e nel 2000 diventa con i Cristiani democratici uniti consigliere regionale. A Carlo Chirico, ex deputato, democristiano e scafatese doc, ex presidente Iacp Salerno e ex assessore regionale, 3.146 euro mensili.
Paolo Del Mese, andreottiano di ferro, capo corrente Dc imputato nel crac Amato spettano circa 2.800 euro al mese. Gaetano Fasolino, di Capaccio, presidente della Provincia con i socialisti di Conte, dopo Tangentopoli passa con Forza Italia e viene eletto senatore, due volte consigliere regionale e un assegno di 3 mila euro. Salvatore Gagliano, noto albergatore della Costa amalfitana, 5 mila euro grazie all’ultima legislatura. Per Emiddio Gallo di Pellezzano, consigliere con Bassolino per Rifondazione (‘98), dirigente scolastico, 2.500 euro. Stesso importo per Angelo Grillo ex sindaco di Pagani già segretario regionale Psi, passato a Forza Italia, assessore regionale con Antonio Rastrelli.
Franco Massimo Lanocita, consigliere regionale dal ’94 al 2000 con il Pci, 2.700 euro. C’è anche Pisciotta con Ettore Liguori 65 anni, 2500 euro e origini repubblicane, ex presidente della Provincia, poi senatore con la Margherita e sindaco del comune cilentano per 12 anni. Antonio Lubritto 66 anni di Castel San Giorgio, 5 mila euro, assessore all’agricoltira dal 1995 al 2005 con il centrodestra e con Bassolino, fondatore del partito Democrazia federalista Campania. Vitalizio da 3.300 euro a Francesco Manzi con l’Idv, battipagliese, elicotterista dei vigili del fuoco e Giuseppe Manzo centrista dell’Agro nocerino. Pasquale Marrazzo, 4600 euro, ex Ccd, capogruppo alla Regione. Achille Mughini da Cava dei Tirreni, assessore ai Lavori pubblici nella giunta Losco: 5 mila euro. Raffaele Petrone, da Battipaglia, 2.300 euro con Rifondazione. Donato Pica quasi 4 mila nell’ultima legislatura col Pd. Piu ricco il vitalizio di Michele Pinto quasi 6 mila, ministro all’Agricoltura, storico esponente della Dc, giurista. Roberto Racinaro 3.300 euro, è stato il più giovane rettore italiano, fu candidato alla Regione da Ciriaco De Mita. Gennaro Rizzo 3.300 euro, della Piana del Sele è stato assessore regionale socialista. Gaspare Russo 6.660 euro, democristiano, ex sindaco di Salerno, fu il primo presidente del Consiglio regionale. E ancora un altro presidente del Consiglio, l’architetto socialista Giovanni Sullutrone, 3.300 euro, socialista; Gianfranco Valiante 3.600 euro, Margherita poi Pd; Antonio Valiante 4.400 euro, vice presidente nella giunta Bassolino, demitiano di ferro. Infine Ugo Carpinelli 63 anni, con i Ds poi Pd. Già sindaco di Giffoni Valle Piana per 4 volte.
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