Lite mortale: deciso il processo

San Valentino, Ruggiero accusato del decesso di Serino preso a pugni dopo una partita a carte

SAN VALENTINO TORIO. Affronterà il processo davanti alla Corte d’Assise di Salerno il prossimo 29 settembre con l’accusa di omicidio preterintenzionale, il valentinese Michele Ruggiero, 55 anni, accusato della morte di Luigi Serino, sessantenne cardiopatico anche lui di San Valentino, aggredito a pugni da Ruggiero al termine di una partita a carte in un bar di San Valentino Torio nell’agosto del 2012. Dopo quel pugno, Serino salì in sella alla propria bicicletta per tornare a casa ma dopo alcune centinaia di metri ebbe un malore e fu trasportato d’urgenza al vicino ospedale di Sarno, dove morì per un attacco cardiaco.

Tutto l’accaduto, dalla partita a briscola alla rissa fino alla morte, ha riempito un fascicolo voluminoso con la ricostruzione della Procura di Nocera Inferiore. Ruggieri non voleva uccidere Serino, che però era un soggetto cardiopatico ed evidentemente subì una erazione a catena dopo il litigio. Agli atti sono allegate le perizie: l’esame autoptico svolto su indicazione del pubblico ministero, i certificati medici pregressi e le consulenze tecniche, oltre ai verbali delle dichiarazioni rilasciate dalle persone che erano presenti all’interno del bar al momento della lite e dei pugni.

Nella circostanza intervennero i carabinieri della stazione di San Valentino Torio, con la collaborazione del reparto operativo radiomobile del gruppo territoriale di Nocera Inferiore: i militari fermarono es interrogarono in caserma diverse persone protagoniste o testimoni della rissa. Tra i sospettati c’era anche Michele Ruggiero, che ora è stato rinviato a giudizio al termine dell’udienza preliminare, su disposizione del gup Paolo Valiante, che ha accettato la richiesta della procura. Ruggiero e Serino quella sera erano compagni di gioco, poi il diverbio, la lite e infine i pugni sferrati da Ruggiero al volto di Serino che innescarono il successivo malore, con un nesso causale inquadrato dalle accuse nel reato di omicidio preterintenzionale.

L’inchiesta, coordinata dalla procura di Nocera Inferiore, è legata in maniera determinante alle carte ospedaliere, alla cartella clinica ed alle analisi effettuate al pronto soccorso. La famiglia di Serino si è costituita parte civile in giudizio, con gli interessi curati dall’avvocato Nunzio Giudice del foro di Nocera Inferiore. Il rinvio a giudizio ha disposto l’approfondimento processuale accogliendo la richiesta della procura, in attesa del vaglio del dibattimento in Corte d’Assise a Salerno.

Alfonso T. Guerritore

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