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Lite e omicidio per il pascolo «Ma Iuzzolino non voleva»

SAN GREGORIO MAGNO. «Giacomo Iuzzolino non voleva uccidere». È questa la sintesi della consulenza di parte che il medico legale Giovanni Zotti ha illustrato ieri mattina al giudice dell’udienza...

SAN GREGORIO MAGNO. «Giacomo Iuzzolino non voleva uccidere». È questa la sintesi della consulenza di parte che il medico legale Giovanni Zotti ha illustrato ieri mattina al giudice dell’udienza preliminare Piero Indinnimeo, contestando la tesi della Procura secondo cui l’omicidio del 63enne Nicola Lordi fu un atto volontario. Secondo il consulente dell’imputato è innanzitutto inverosimile che il 33enne abbia colpito la vittima alle spalle, perchè i colpi risultano inferti tutti sul lato sinistro mentre in caso di aggressione da tergo il lato colpito sarebbe stato il destro. L’idea è quindi che Lordi sia stato colpito di fronte, nel corso di una colluttazione. Che il Iuzzolino non ne volesse la morte sarebbe poi confermato dalla circostanza che dopo l’aggressione lo ha lasciato andare, tant’è che i familiari lo incontrarono poco distante e lo accompagnarono in ospedale, dove è deceduto due mesi dopo. Per gli inquirenti la morte è stata conseguenza diretta delle ferite, mentre ieri il consulente della difesa ha sostenuto che sia stata dovuta a patologie pregresse.

Il litigio tra i due pastori avvenne il 25 aprile dello scorso anno in località Barduso di San Gregorio Magno, dove entrambi avevano portato i loro animali e dove da tempo si contendevano un pezzo di terra. «È stato un attimo, la rabbia mi ha accecato, ma non volevo ucciderlo» ha dichiarato Iuzzolino nell’interrogatorio dello scorso agosto, quando ha ricostruito il litigio e la scelta istintiva di afferrare un bastone e colpire Lordi alla testa. Il difensore Giovanni Sofia ha chiesto il rito abbreviato, condizionato alla consulenza medica di parte che è stata acquisita ieri. La sentenza è prevista per la metà di febbraio. (c.d.m.)

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