Lite con mazza e coltello: in due a processo 

Pappacena e Crescenzo si affrontarono in strada, il primo rimase ferito all’addome e al volto

Sono sotto processo per una violenta contesa scatenata da futili motivi, i sarnesi Franco Crescenzo e Angelo Pappacena. I due imputati si erano affrontati in strada lo scorso 18 giugno, carichi di rabbia e di rivendicazioni a vario titolo uno contro l’altro e ragioni non ben individuate nel corso dell’indagine: entrambi erano armati e pronti a tutto, con la tragedia dietro l’angolo ed evitata solo per casi fortuiti.
Quel giorno a Sarno, Pappacena brandiva come arma una mazza da baseball ed appariva deciso a chiudere il conto una volta per tutte con il suo contendente, Crescenzo, appunto, che però non stava certo a guardare e, anzi, era a sua volta armato di un coltello per replicare in qualche modo alle intenzioni del suo attuale coimputato. I due provarono a colpirsi ripetutamente in mezzo alla strada.
Le fasi confuse della lite a mano armata sono state poi ricostruite dai carabinieri della stazione locale, con il coordinamento del sostituto procuratore Angelo Rubano, grazie anche ad alcune dichiarazioni e a verifiche sul campo, oltre a informative, materiale probatorio e documentale. Nel successivo procedimento penale formalizzato dalla Procura di Nocera Inferiore, culminato nel decreto che dispone il giudizio per l’attuale fase di dibattimento, Pappacena è chiamato a rispondere solo del possesso della mazza da baseball, Crescenzo è accusato di eccesso colposo di legittima difesa e detenzione di arma impropria.
In realtà, come risulta dagli atti processuali, con il dibattimento al via davanti al giudice del Tribunale monocratico di Nocera Inferiore, fu Pappacena a fare la prima mossa, a cominciare la lite armandosi dell’attrezzo sportivo usato come un’arma. Quando provò ad affondare il primo colpo, ci fu l’ovvia reazione di Crescenzo che cercò di evitare l’aggressione e si difese, travalicando però i confini della giusta opposizione, adoperando un coltello a serramanico con lama da nove centimetri, in modo da replicare, ostacolando o anticipando il rivale. E fu lui a sferrare un fendente all’addome di Pappacena, rubandogli il tempo e causandogli una ferita lunga dieci centimetri, oltre a un’altra ferita alla mano, oltre e ad una sempre da taglio al volto.
Pappacena fu subito soccorso e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Martiri del Villa Malta” di Sarno, dove i medici lo giudicarono in prognosi riservata e firmado un referto con quindici giorni di prognosi dopo le prime cure.
Pappacena e Crescenzo sono ora attesi dal processo che si celebrerà davanti al giudice del Tribunale monocratico di Nocera Inferiore, dottoressa Paola Montone: i due sono assistiti di fiducia dagli avvocati Domenico Crescenzo e Immacolata Annunziata, entrambi del foro di Nocera Inferiore.
Alfonso T. Guerritore
©RIPRODUZIONE RISERVATA