VERSO LE ELEZIONI

Liste, Roma imponecandidature al femminile

Nel Pdl è in corsa anche l’ex naufraga Karen Picozzi. Il Pd cerca una figura condivisa

Giovane, donna, meglio se non esposta in precedenti esperienze elettorali. Eccolo l’identikit che i rappresentanti salernitani di Pd e Pdl stanno cercando in queste ore, per andare incontro alle indicazioni dei vertici nazionali con nomi locali che evitino l’inserimento in lista di figure calate dall’alto.
Nelle ultime ore Berlusconi ha chiesto ai suoi militanti uno sforzo per eleggere nella circoscrizione Campania 2 un’altra donna oltre alla sicura Mara Carfagna. In pole position c’è una candidata di Benevento, ma anche tra le salernitane si è aperta la corsa al Parlamento, visto che la Carfagna è considerata in quota nazionale. Mercoledì si è tenuta a Napoli una riunione di Azzurro Donna, che però non ha dato fumata bianca. A Salerno le ipotesi più accreditate sono quelli di Rosangela Cestaro (coordinatrice provinciale di Azzurro donna), Elvira Morena (consigliere della circoscrizione Centro) e dell’avvocato Anna Ferrazzano, arrivata nel partito più tardi ma forte dell’amicizia con la Carfagna. Circolano anche i nomi di Karen Picozzi (già sull’Isola dei famosi) e Maria Monsè, mogli rispettivamente dell’ex consigliere comunale Matteo Cortese e dell’imprenditore Salvatore Paravia. A proporle pare siano stati i mariti, dopo aver accantonato l’idea di una candidatura personale in posizione utile. Colpa della folla di aspiranti, alimentata dall’adesione dell’ex Udc Leo Borea e dal probabile ingresso di Ernesto Sica in quota Dini.
Una donna la cercano anche nel Partito democratico. Da Roma vorrebbero ridurre a due (Tino Iannuzzi e Alfredo D’Attorre) i futuri deputati salernitani. Al Senato si apre uno spazio per Alfonso Andria, ma sul quarto nome i vertici nazionali insistono per un accordo su una figura femminile. Il movimento giovanile salernitano ha raccolto tremila firme a sostegno di Anna Petrone e Carmen Guarino, entrambe espressione del volontariato. Ma per ora non c’è intesa. Oggi la componente che faceva capo a De Mita e a Bassolino si riunisce al Grand Hotel. Il fronte è rimasto compatto nonostante l’addio del leader irpino, che ieri ha dichiarato di essere interessato «a dare vita a una nuova Democrazia Cristiana». Le trattative con gli altri centristi sono in corso. Non è ancora escluso che possa rientrarvi anche l’Unione democratica per i consumatori" che Roberto Manzione sta mettendo in piedi con Adusbef e Codacons. La compagine ha commissionato un sondaggio per verificare i consensi in caso di corsa solitaria. Poi si vedrà.