Liste pulite, De Luca chiede aiuto a Cantone

A Pompei incontro col premier Renzi ma niente posto al tavolo istituzionale Stretta di mano col commissario anticorruzione: «Dai un’occhiata ai nomi»

INVIATO A POMPEI. Le “macerie del Pd” restano fuori dal Quadriportico dei Teatri. Nell’incanto degli scavi archeologici di Pompei, per dirla con il ministro Franceschini, «si parla solo di cultura». Il Quadriportico però è solo la scenografia di lusso della terza tappa di Expo delle Idee. Lo show, quello sulle rovine della Campania (dal Pd all’emergenza lavoro), a Pompei, si consuma in parte sul brecciolino del parcheggio che porta alla sede della soprintendeza agli scavi: dove De Luca incontra Renzi per pochi minuti; e in parte in una delle stanze della soprintendenza dove si è svolto l’incontro con i lavoratori della Whirlpool (accompagnati dall’europarlamentare Picierno) e al quale l’ex sindaco ha cercato di imbucarsi con scarso successo. Più tardi dal suo profilo facebook arriva il commento al selfie con il premier: «Questa mattina a Pompei un incontro cordialissimo con Matteo Renzi. Buon lavoro a tutti!».

Un commento che non ha voluto replicare ai cronisti che pure lo attendevano all’ingresso del Quadriportico. Per lui, ieri, solo il ministro Martina ha speso qualche parola di conforto («è il candidato in questa regione che ha bisogno di essere governata»); Franceschini invece, alla stessa domanda, ha semplicemente glissato («Oggi parliamo solo di cultura»). L’attesa visita del premier-segretario Matteo Renzi in Campania dunque non mette e non leva nulla al quadro politico che in questi giorni è stato raccontato. E il Partito democratico non chiarisce i dubbi sul dopo elezioni, cioè quando la Severino non consentirà a De Luca, in caso di vittoria, di governare.

La mattina si è aperta con una contestazione dei comitati e dei movimenti impegnati nella difesa di Bagnoli che hanno accolto l’ex sindaco con grida e slogan.

Alle 9.40 l’incontro nel parcheggio con il premier e poco dopo, l’arrivo al Quadriportico per la diretta Rai. Qui il ricco parterre di parlamentari salernitani dalla senatrice Saggese all’onorevole Capozzolo al deputato Iannuzzi. C’era Corrado Martinangelo, Alfonso Andria, il sindaco di Pollica, Pisani, quello di Giffoni Valle Piana, Russomando. Presente anche il Rettore Tommasetti. De Luca prende posto in seconda fila mentre il pianoforte di Keith Jarrett diffonde dagli altoparlanti le note del Koln Concert. Per il primo cittadino c’è ancora il tempo di uno scambio di battute con Raffaele Cantone, pare gli abbia chiesto un check up sulle liste - non osiamo immaginate la faccia del presidente dell’Anticorruzione -. Poi arrivano la Tartaglione, che insieme al presidente Caldoro e alla Picierno, con Renzi, si sono intrattenuti prima con i lavoratori della Whirlpool e poi con il poliziotto eroe che salvò la settimana scorsa una neonata abbandonata a Villa Literno. C’è Cozzolino e poi i ministri ed infine il premier.

«È la prima volta che vengo a Pompei e ne sono estasiato» dice Renzi, dopo una veloce visita alla Villa dei Misteri. E nel corpo del suo breve intervento, a chiusura della manifestazione, il premier ha spiegato: «Quando un anno fa abbiamo cominciato a ragionare su Expo la partita più difficile è stata rottamare l’espressione “ormai è andata, non ce la faremo mai”. Compito della politica non è rassegnarsi per non cambiare. Expo e Pompei arrivano come rime baciate alla fine di un percorso». E sui temi della legalità poi: «Girando pagina, dobbiamo capire che chi ruba non ruba solo soldi al nostro Paese, ma anche cultura. Per questo sui reati di corruzione abbiamo chiesto al parlamento di aumentare le pene».

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