«Liste Pd nei Comuni? Salerno è strategica»

Valiante e Saggese aprono all’ipotesi di presentare il simbolo di partito E sulle primarie, il deputato cilentano frena: «Qui non sono necessarie»

SALERNO. La notizia della convocazione della direzione provinciale per il prossimo 23 ottobre ha colto molti di sorpresa. In particolar modo, diversi si sono trovati impreparati alla prospettiva che si possa discutere delle prossime comunali di Salerno. Il cuore vero del dibattito sarà quello relativo alla presentazione o meno di una lista di partito alle elezioni del comune capoluogo. In questo ambito, un ruolo importante lo svolgeranno anche i parlamentari salernitani che sono membri di diritto dell’organismo. Loro, da esponenti del Partito democratico, hanno un’idea ben precisa in merito a questo argomento: la lista del partito va presentata. «Non conosco ancora l’ordine del giorno, ma credo che la prossima direzione possa essere una buona occasione per discutere delle comunali», spiega il deputato Simone Valiante. In particolare, per quanto riguarda il Comune capoluogo, chiarisce che «Salerno è una realtà che reclama una continuità amministrativa». Detto questo, però, il deputato del Pd ritiene che si debba «presentare una lista di partito». «Con l’elezione di De Luca alla presidenza della Regione – spiega – la città, al di là della nostra rappresentanza, ha acquisito una centralità tale nella politica regionale che questa della lista è una valutazione da dover fare. Lo decideremo probabilmente tutti insieme nel corso della direzione». Discorso diverso per quanto riguarda le primarie, che pure Valiante aveva difeso per Napoli. «A Salerno, pur nelle differenze di vedute, abbiamo dimostrato di saper costruire una classe dirigente. Qualche volta abbiamo fatto anche qualche colpo a vuoto, ma fa parte degli errori della politica. Proprio per questo non valuto necessarie le primarie».

A credere fortemente nella necessità di presentare una lista Pd alle prossime comunali è la senatrice Angelica Saggese che, però, fa una premessa: «Non c’è solo Salerno al voto. C’è da fare un lavoro importante su diversi Comuni e, quindi, bisogna organizzarsi per tempo». Tuttavia, è innegabile l’importanza strategica del capoluogo. «Se si lavora per presentare il simbolo del partito – ammette – posso essere solo contenta. Ritengo che l’impegno di tutti debba andare in quella direzione. Il partito deve avere il coraggio di fare questa scelta. Sicuramente, non dipende solo da me: ci deve essere la volontà da parte di tutti ed in particolare dei rappresentanti cittadini. Io lo auspico; mi piacerebbe molto si riuscisse a fare una cosa del genere».

Chi la pensa in maniera leggermente diversa è il neo deputato Tonino Cuomo. Dati anche i rapporti più stretti con il presidente della Regione, De Luca, il politico ebolitano prova a non esporsi troppo su questo spinoso argomento. «In merito alla questione legata alla presentazione del simbolo Pd alle comunali di Salerno – sostiene Cuomo – credo che dovrà essere il partito cittadino a decidere la strategia migliore. Da molto tempo viene utilizzata la formula delle civiche che è sempre stata vincente. Mi aspetto, quindi, che una proposta diversa arriva dai rappresentanti cittadini, così come è già avvenuto per altri Comuni». Il problema, però, è che Salerno non ha una segreteria o un coordinatore cittadino. Quindi, qualsiasi decisione dovrà essere presa in sede provinciale. In ogni caso, a giudizio del parlamentare, la discussione potrebbe anche essere rimandata. «Le elezioni dovrebbe tenersi il 12 giugno – spiega – quindi c’è tutto il tempo. Ora c’è un sindaco facente funzioni che sta lavorando bene, poi vedremo».

Dai commenti raccolti in questi giorni, sembra chiaro che ci sono posizioni differenti all’interno della direzione provinciale. Bisognerà vedere quale idea risulterà essere la predominante e, soprattutto, cosa dirà De Luca a cui spetterà l’ultima e definitiva parola.

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