Liste d’attesa in ospedale Nominata la commissione

Riattivato l’organismo istituito tre anni fa al Ruggi dall’allora manager Lenzi Sostituiti Di Benedetto e Babino non più in servizio, un membro entra ex novo

Nominati i componenti della commissione interna dell’ospedale Ruggi sulle liste d’attesa. Dopo aver previsto l’organismo il 22 maggio scorso all’indomani dell’inchiesta aperta sul primario di neurochirurgia Brigante, il direttore generale Viggiani ha nominato i componenti. Non senza sorprese. Perché è stato deciso di rispolverare la commissione istituita nel 2012 per il “Governo delle liste di attesa” sostituendo i componenti che nel frattempo sono andati in pensione. Invece di istituirne due insieme alla Asl come previsto in una delibera del 21 maggio, i vertici dell’ospedale hanno deciso di rifarsi alla commissione istituita il 10 ottobre del 2012 dall’allora direttore generale Elvira Lenzi e che in tre anni si è riunita poche volte. Ci sono però delle novità. Al posto del professore Giuseppe Di Benedetto, andato in pensione a fine maggio, che aveva la funzione di coordinatore della commissione nonchè di esperto per l’area medica, è stato nominato il professore Giuseppe Perillo. Al posto del dottore Giovanni Babino, esperto per l’area dei servizi intermedi di diagnostica, anche lui non più in servizio, è stato nominato il dottore Angelo Massari. Come esperto dell’area chirurgica è stato nominato il professore Corrado Rubino. Confermati gli altri membri della commissione istituita nel 2012. Che sono: il dottore Silvio Cigolari, esperto per l’area medica e oncologica; la dottoressa Patrizia Cuccaro e il dottore Antonio della Vecchia, esperti per le aree dei percorsi diagnostico-terapeutici; l’ingegnere Pierluigi Pappalardo, esperto per le aree dei flussi informativi e dei sistemi informativi (nominato anche nella commissione d’inchiesta interna che ha ascoltato i due medici indagati, i cui lavori sono ora sospesi); Rosanna Vellucci con funzioni di segretaria organizzativa. Ma cosa deve fare la commissione? Attraverso un monitoraggio periodico, deve verificare “la congruità delle liste al dettato normativo” e soprattutto “i tempi di attesa dei ricoveri, degli interventi e delle prestazioni ambulatoriali”. I componenti dovranno alla fine preparare un documento tecnico “per il governo delle liste d'attesa”.

Una nuova organizzazione che consentirà all'azienda ospedaliera di fare chiarezza su una serie di punti critici che sono emersi di recente come ad esempio il fatto che le liste di attesa di alcuni reparti non sono collegate al Cup.

©RIPRODUZIONE RISERVATA