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Lido Azzurro, torna la spiaggia Sabbia sistemata con le ruspe

AGROPOLI. Ripristinata la spiaggia del Lido Azzurro, ad Agropoli. Ci sono voluti giorni di lavoro con degli escavatori ed uno spostamento manuale di un quantitativo notevole di arenile che si era...

AGROPOLI. Ripristinata la spiaggia del Lido Azzurro, ad Agropoli. Ci sono voluti giorni di lavoro con degli escavatori ed uno spostamento manuale di un quantitativo notevole di arenile che si era accumulato nell’area est della spiaggia di via Kennedy per permettere allo storico stabilimento balneare di piazzare qualche decina di ombrelloni.

Solo alcuni giorni fa il titolare del lido, Carlo Scalzone, aveva denunciato: «La barriera antierosione posta in essere al Lido Azzurro non ha avuto gli effetti sperati e la spiaggia davanti al mio lido è quasi completamente sparita». Lo stabilimento, che si trova nella parte centrale della spiaggia, era stato quello più penalizzato, a seguito degli interventi di difesa dall’erosione della costa e dell’abitato del Lido Azzurro, costati 4 milioni di euro. «Semplicemente facendo un raffronto con il 2014 – aveva lamentato Scalzone - si nota che se la spiaggia davanti al mio stabilimento l’anno scorso era di 10 metri ora ne misura 4».

L’amministrazione si era offerta di riparare al danno compiendo un ripascimento manuale della spiaggia in modo da permettere il funzionamento regolare dell’attività del lido in attesa che i tecnici operino delle modifiche al progetto.

Il ripascimento è stato compiuta nei giorni scorsi con buoni risultati. Ma potrebbe bastare una mareggiata per rendere tutto vano. Ad oggi il risultato dei lavori, che tardano a chiudersi, considerato che la loro conclusione era fissata ad inizio gennaio 2015, è di aver guadagnato spiaggia nella parte sinistra della foce del Testene; una maggiore erosione nella parte centrale; acqua stagnante a causa del bacino chiuso. Ma l’assessore La Porta assicura: «i lavori ancora non sono conclusi, bisogna ancora piazzare due pennelli che andranno a migliorare la funzionalità della barriera».

Andrea Passaro

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