Capaccio Paestum

Lidi, il Comune “allunga” le concessioni

Altri venti stabilimenti balneari sul litorale in attesa che la Regione approvi il nuovo piano

CAPACCIO PAESTUM. Lungo il litorale di Capaccio Paestum sorgeranno almeno una ventina di nuovi stabilimenti balneari. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Italo Voza, infatti, ha deliberato gli atti di indirizzo finalizzati all’attivazione delle procedure propedeutiche al rilascio di concessioni pluriennali per l’esercizio di attività turistico ricreative. Il provvedimento, deliberato in giunta, dovrà passare al vaglio del consiglio comunale.

Per tre anni consecutivi, dal 2014 al 2016, sono state rilasciate in via sperimentale delle concessioni demaniali marittime temporanee per le attività turistiche con un aumento delle presenze e un miglioramento della manutenzione e decoro delle spiagge e l’implementazione dei servizi di salvataggio e soccorso in mare. Ora la decisione dell’Amministrazione di trasformare le concessioni temporanee in pluriennali nell’attesa dell’approvazione del nuovo Puad (Piano utilizzo aree demaniali) da parte della Regione Campania.

Il Piano e i Comuni. Il Piano – che in Campania non ha ancora concluso il suo iter – fornisce ai Comuni gli indirizzi nella redazione e approvazione dei piani particolareggiati di utilizzazione delle aree del demanio marittimo per favorire la migliore funzionalità e produttività e lo sviluppo turistico. «L’obiettivo principale dell’amministrazione – si legge nel provvedimento della giunta capaccese guidata dal sindaco Voza – è rilanciare l’offerta balneare anche in ragione dell’ottenimento del prestigioso riconoscimento della bandiera blu con attività qualificate e diversificate sulle spiagge. L’implementazione dei servizi di salvataggio e la salvaguardia della costa. In base al piano economico, almeno il 20% del demanio marittimo deve essere lasciato alla libera fruizione: sul litorale capaccese le spiagge libere occupano il 67%. Nella delibera di approvazione inviata al Consiglio sarà stabilito quante concessioni potranno essere rilasciate, che comunque non potranno prevedere un’occupazione superiore a 50 metri di fronte mare, più chiaramente la profondità retrostante per la struttura lido, con l’installazione di un massimo di un’ottantina di ombrelloni.

Ma quali sono i costi? Per l’occupazione del demanio occorrono al metro quadro circa un euro e 30 per la parte scoperta (sabbia), 2,60 euro per l’area dove insistono opere (gazebo, lido), 3 euro per i servizi di difficile rimozione (allacci fognari). Per le nuove concessioni i prezzi oscilleranno da un minimo di mille euro a un massimo di 5mila euro all’anno. Tra costi di ombrelloni, sdraio, torrette di avvistamento, allacci energia elettrica, scarichi e attrezzature varie gli aspiranti balneari dovranno prevedere un investimento di almeno 50mila euro.

Le concessioni riguarderanno soprattutto aree non sature come Linora, Foce Sele e Varolato. Saranno privilegiate le richieste di concessioni, assegnate con apposito bando, che ipotizzano un più consistente impiego di manovalanza e investimento. Con l’installazione di circa una ventina di stabilimenti balneari si prevede l’incremento di almeno un centinaio di nuove unità lavorative.

©RIPRODUZIONE RISERVATA