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Licenziati venticinque precari dell'Arcadis

Dal primo gennaio non sarà rinnovato il contratto ad ingegneri, architetti e geologi dell'ente che cura l'attuazione degli interventi in Regione in materia di tutela e difesa del suolo, bonifiche e tutela delle acque


SALERNO. Venticinque precari dell’Arcadis, l’ente che cura l'attuazione degli interventi in Regione Campania in materia di tutela e difesa del suolo, bonifiche e tutela delle acque, da primo gennaio del 2016 verranno licenziati per effetto della mancata proroga dei rapporti di lavoro e conseguente immissione in ruolo. Si tratta di ingegneri architetti e geologi, pari al 30 per cento del personale in servizio. Allo stato l’Agenzia gestisce, tra l’altro, l’attuazione del programma di disinquinamento del fiume Sarno, residuando ai fini del completamento la somma di circa 150 milioni di euro.

A ciò si aggiunga, proprio in virtù delle competenze maturate in materia idraulica dal personale precario trasferito, l’individuazione di ARCADIS quale soggetto attuatore dei Grandi progetti in materia disinquinamento dei corpi idrici e di bonifica ambientale del fiume Sarno per oltre 400 milioni di euro, oltre il completamento di interventi in materia di sistemazione idrogeologica e bonifica, derivanti dalla cessazione di ulteriori strutture commissariali. Infine va ricordato il costante supporto che l’Agenzia fornisce, in termini di personale e mezzi, agli  organi regionali di Protezione civile nella gestione delle emergenze connesse a calamità naturali.

L’Arcadis è composta attualmente da circa 100 unità di personale, in massima parte tecnici (ingegneri geologi architetti e geometri) di cui 69 a tempo indeterminato ( già beneficiari di procedure di stabilizzazione), 11 unità comandate dalla regione Campania e 25 unità a tempo determinato (molte delle quali assunte a seguito di rigida selezione pubblica dall’allora commissario Generale Jucci, in servizio da oltre dieci anni con contratto a tempo determinato e in possesso dei requisiti per la stabilizzazione ancora non espletata).

Il direttore generale, con deliberazione dello scorso 30 ottobre, limitandosi a dare esecuzione a provvedimento della precedente Giunta, ha disposto la proroga degli attuali rapporti di lavoro solo fino al prossimo 31 dicembre e dunque la contestuale risoluzione dei rapporti di lavoro a decorrere dal primo gennaio. Inoltre, sempre il direttore generale ha disposto la messa in ferie obbligatoria del personale precario ed il conseguente avvio di una procedura, peraltro non ben definita, di sostituzioni degli incarichi con il personale stabile interno.

Alla luce del quadro di contesto delineato, i lavoratori hanno da tempo attivato lo stato di agitazione sindacale avviando una serie di iniziative tra cui presìdi permanenti a Santa Lucia e la proclamazione di una prima giornata di sciopero per mercoledì prossimo, 9 dicembre. I lavoratori chiedono anche a Vincenzo De Luca di delineare l’indirizzo politico della Regione rispetto alla questione valutando la definizione di ogni utile provvedimento volto alla tutela di lavoratori altamente qualificati.