«Liberazione, festa sempre più attuale» 

Corteo e deposizioni di corone d’alloro nei luoghi simbolo della Resistenza. Celebrazioni anche al Parco del Mercatello

I valori dell’antifascismo e il tributo che anche Salerno ha offerto alla lotta di resistenza partigiana sono stati i temi al centro delle commemorazioni del 73esimo anniversario della Liberazione in città. Le celebrazioni sono iniziate con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi della statua di Giorgio Amendola (davanti al Tribunale) per iniziativa dell’Anpi e della sezione provinciale del Pci.
Come da tradizione, il 25 aprile salernitano ha preso il via da piazza Vittorio Veneto con gli interventi dei rappresentanti delle più alte cariche cittadine e provinciali e con la deposizione delle corone d’alloro al Monumento ai Caduti e alla lapide al Partigiano tenente Ugo Stanzione. Quindi il corteo, aperto dalla banda musicale e dal gonfalone del Comune di Salerno, ha attraversato parte del Corso fino al Lungomare dove è stata deposta una corona al Monumento ai Marinai. Più avanti, sono state commemorate le vittime del Mediterraneo con un giovane immigrato che ha letto una preghiera. Infine, il corteo si è fermato davanti al Palazzo della Provincia dove è stata deposta una corona d’alloro ai piedi della lapide che ricorda le Medaglie d’oro della Resistenza. Alla manifestazione erano presenti le massime autorità religiose, civili e militari oltre alle Associazioni combattentistiche e d’arma e alle organizzazioni sindacali.
«La celebrazione del 25 aprile ha una validità attualissima. In questa giornata – ha detto il prefetto facente funzioni, Giuseppe Forlenza – ricordiamo non soltanto tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per darci oggi libertà, democrazia e uguaglianza ma il 25 aprile deve essere anche un monito per tutti coloro che non hanno vissuto quel periodo. E per apprezzare l’attualità del momento in cui sfide internazionali richiedono una sinergia e una unità d’intenti, per cui la festa della Liberazione è un modo per ricordare con gli stessi sentimenti, con lo stesso impegno, quello che è successo 73 anni fa». Un’occasione, ha ricordato il presidente dell’Anpi provinciale, Luigi Giannattasio, che cade «in un momento particolarmente difficile sia sul piano nazionale, perché ancora non abbiamo un governo, sia per le vicende internazionali perché i venti di guerra che soffiano, lo spostamento a destra soprattutto nell’Europa del Nord o in Polonia ci preoccupa enormemente. Il pericolo del ritorno del fascismo c’è sempre: ogni qual volta la democrazia minimamente frena la sua spinta progressiva c’è il rischio di un ritorno di forze autoritarie. Quello che ci consola, però – ha aggiunto il presidente dell’Associazione partigiani di Salerno – è che c’è anche una forte reazione a questa destra, sia in Italia che in Europa, che non va sottovalutata. Quello che mancano sono le risposte politiche ma il risultato del referendum e l’indignazione rispetto a leggi come la Minniti ci fa sperare che in questo Paese c’è uno spirito antifascista ancora radicato».
Sul fronte sindacale, il segretario generale della Cisl salernitana, Gerardo Ceres, ha richiamato a una «reinterpretazione dei valori fondanti frutto della lotta di resistenza rispetto ai fenomeni nuovi e al clima che vive la società in un’azione concreta di governo. E qui la preoccupazione che il dopo elezioni produca assetti incapaci di fronteggiare la crisi e il disagio sociale». E, soprattutto, ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Arturo Sessa, «dobbiamo ricordare ai giovani che se oggi c’è libertà in questo Paese lo si deve al movimento della Resistenza ma anche alle lotte operaie che dal ’40 in poi liberarono l’Italia». Giornata dedicata alla Resistenza anche al Parco del Mercatello con un’assemblea pubblica e laboratori, spazi espositivi, banchetti informatici e introduzione al rugby. “Spazi di Resistenza”, è stata promossa dalla Rete autorganizzata di Mutuo soccorso.
Eleonora Tedesco
©RIPRODUZIONE RISERVATA