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Lettera all’assessore Squillante «Togliere l’acqua alla Gori»

SARNO. «Tutto pronto per liquidare la Gori. Ma il Comune non dà il via alle procedure». Esordiscono così i membri de La Sinistra sulla vicenda dell’acqua pubblica, sul cui tema hanno sottoscritto un...

SARNO. «Tutto pronto per liquidare la Gori. Ma il Comune non dà il via alle procedure». Esordiscono così i membri de La Sinistra sulla vicenda dell’acqua pubblica, sul cui tema hanno sottoscritto un documento indirizzato al sindaco Amilcare Mancusi. In seguito all’incontro della rete dei sindaci dello scorso 8 luglio, di cui anche il comune di Sarno fa parte, era stato deliberato che ogni aderente doveva dare mandato allo studio legale incaricato per provvedere alla liquidazione della Gori. Ad oggi, come affermano gli esponenti de La Sinistra, «il nostro Comune non avrebbe prodotto l’atto deliberativo per l’elargizione del contributo da destinare allo studio legale, pur avendo in possesso tutti i documenti per farlo». Si rivolgono, in particolare al vicesindaco Francesco Squillante.

Chiedono che la questione venga seriamente presa in considerazione e che finiscano i “giochetti” per tenere in vita questo legame con la Gori. Non hanno timore, infatti quelli de La Sinistra, ad affermare che l’attuale appaltatrice della gestione del servizio idrico cittadino «sia difesa da qualche padrino politico e che non si riesce ad avere una battaglia libera in favore della gestione pubblica del servizio idrico». Diversi comuni come Fisciano, Castel S. Giorgio, Casalnuovo, Roccarainola, Angri hanno già emanato la delibera e tanti altri stanno per provvedere, perché Sarno è ancora fermo? A chiederselo sono anche i tanti cittadini che sono costretti a pagare lo scotto della mancanza di interessamento ed attivazione da parte dell’amministrazione sulla questione, non venendo tutelati. Ci sarà una motivazione per cui la somma, che ammonterebbe a circa 3.000 euro da destinare allo studio legale, non è stata ancora elargita? Si spera di sì, ma si auspica che più che motivazioni si agisca in maniera repentina per dichiarare l’acqua come “bene pubblico”.

Maria Manzo

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