Lembo: «Presto prenderemo i rivoltosi»

Le indagini a una svolta. Il procuratore: «Raccolte prove significative riguardo a chi ha agitato la manifestazione»

I disordini della processione di San Matteo rischiano di avere strascichi penali per chi «ha offeso gravemente il vescovo e la città» perché grazie al lavoro delle forze dell’ordine sarebbero state acquisite «prove significative» a carico degli autori dei gesti poco edificanti cui si è assistito domenica sera. Ad annunciare provvedimenti è stato il nuovo procuratore di Salerno Corrado Lembo che ha confermato l’avanzamento delle indagini portate avanti dagli uomini della Digos e che ha assicurato che entro pochi giorni i «rivoltosi» - come lui stesso li ha definiti - saranno riconosciuti e consegnati all’autorità giudiziaria per le disposizioni del caso. «Ci sono sviluppi perché, e lo posso dire in prima persona pur avendo assunto da poco la direzione della Procura, questo fatto mi ha particolarmente preoccupato - ha assicurato - Si tratta di un segnale negativo che va immediatamente contrastato. Ci sono delle presenze inquietanti, in un ambito che non dovrebbe registrarle, come quello religioso, della devozione e del culto di questa terra al Santo Patrono. Quanto accaduto - ha rimarcato - costituisce per me una preoccupazione seria in quanto ha fatto apparire all’opinione pubblica nazionale la città di Salerno assimilata ad altre realtà». Un affronto, quello di essere accomunati ad altre realtà in cui le processioni religiose sono state oggetto di interessi camorristici, che il Procuratore non intende affatto tollerare. «Si è parlato di inchini, di ribellione addirittura al ministro del culto - ha ricordato Lembo - La Procura si è immediatamente attivata, e ancora una volta grazie alla collaborazione della Questura di Salerno, abbiamo acquisito tutti i video della manifestazione, li abbiamo interpretati e possiamo dire con certezza che abbiamo raggiunto delle prove significative riguardo all’azione di personaggi che hanno agitato questa manifestazione e anche riguardo la documentazione cinematografica del loro agire in un senso diametralmente opposto a quello che deve caratterizzare i rapporti personali e religiosi nella società civile». All’autorità giudiziaria rimane veramente poco da verificare perché - ha annunciato Lembo - «la risposta è stata rapida e sarà rapida». «Non appena avremo completato, in pochissimi giorni, questa investigazioni - ha spiegato ancora - comunicheremo tutto alla stampa di modo che si sappia subito che la Procura non rimane inerme». Dalle parole del procuratore si evince anche la ferma intenzione di lavare l’onta del “grave vulnus” inferto alla società civile salernitana che - ha sottolineato Lembo - «non meritava quest’affronto». «Posso dire - ha concluso - che tra i rivoltosi c’erano personaggi già noti alle forze di polizia, e dubito che costoro abbiano una profonda devozione religiosa o un attitudine particolare al raccoglimento spirituale. Masaniello è un personaggio storico, io non credo che questi personaggi apparterranno mai alla storia anzi ci attiveremo affinché siano ben presto cancellati dalle cronache salernitane». Secondo indiscrezioni, proprio grazie ai moltissimi filmati, gli approfondimenti sarebbero stati allargati anche ad alcuni civili che nel corso della processione hanno dato luogo a comportamenti «gravi ed ingiuriosi».

Carmen Incisivo

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