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Legge Severino, De Luca rischia per una nomina

Nel mirino l'incarico dell’avvocato Bove a vice capo dell’ufficio di gabinetto. Il gruppo Rousseau presenta un esposto alla procura della Repubblica

SALERNO. L’incarico conferito dal presidente della Regione Campania all’avvocato Almerina Bove, al centro dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica dal gruppo J.J. Rousseau di Salerno. La vicenda è legata alla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato infondata la questione sollevata in merito alla legge Severino e alla sospensione dalle cariche.

leggi anche: Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca Salerno, il Capo dei Capi e la catena di san Vincenzo L’attacco alle inchieste per abuso, l’incoraggiamento ai politici amici a fregarsene, i soldi distribuiti come i carrarmati di Mussolini (pochi, sempre quelli ma fatti vedere più volte per farli sembrare tanti) e le offese ai rivali. La strategia del presidente De Luca è chiara: far capire che conviene star dalla sua parte perché i rubinetti li manovra lui. Così fra centrosinistra e centrodestra le differenze si annacquano, conta solo la fedeltà

A condurre la battaglia, questa volta è l’avvocato Oreste Agosto – difensore dei grillini in consiglio regionale – che in una nota spiega le motivazioni dell’esposto. «Sussiste – scrive il legale salernitano – un palese conflitto di interessi tra De Luca e l’istituzione Regione. Infatti, dopo l’ordinanza di sospensione del 22 luglio 2015 del Tribunale di Napoli, il presidente ha conferito un incarico all’avvocato Almerina Bove costituita nel giudizio contro De Luca in difesa della regione Campania». Così, da una ricerca «effettuata dal gruppo Rousseau, invero, De Luca con il decreto n. 131 del 4 agosto 2015, qualche giorno dopo la detta ordinanza del Tribunale di Napoli, ha nominato “l’avvocato Almerina Bove vice capo di gabinetto del presidente della Giunta regionale della Campania, salva l’assegnazione della stessa all’Avvocatura regionale per l’espletamento dell’attività di patrocinio e difesa dell’ente innanzi alla Corte costituzionale…”».

È dunque «evidente – commenta Agosto – che un avvocato che difende la Regione non può essere contestualmente capo di gabinetto dello stesso presidente della giunta regionale, parte di quel giudizio». Alla Bove poi, «con successivo decreto n. 138 del 7.8.2015 sempre De Luca ha definito il trattamento economico spettante» ed è per questo motivo che «il gruppo ha predisposto un esposto alla Procura della Repubblica per verificare per quale ragione De Luca permane ancora in carica e se negli atti adottati nel 2015 via siano ipotesi di reato».

Per il gruppo di attivisti salernitani «la querelle Severino applicata a De Luca – contriaramente a quanto tentano i più a tenere sotto tono e a tranquillizzare il presidente sulla carenza di effetti della sentenza sulla sua carica regionale – non è ancora chiusa. Anzi De Luca è ancora abusivo». Per questo si attende la convocazione di un consiglio regionale «in quanto nei giorni scorsi il gruppo ha diffidato la presidente del consiglio D’Amelio a convocare il consiglio regionale per dichiarare comunque l’incompatibilità di De Luca per lite pendente e conflitto di interessi».

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