Legge blocca ruspe È scontro aperto anche tra i sostenitori

Il Pd: «Non è un condono camuffato, mettiamo fine agli alibi» Forza Italia: «Un primo passo per risarcire i cittadini campani»

NAPOLI. Un condono, un mezzo condono o un assist per i soli abusi edilizi di necessità? Il ddl sugli abbattimenti non è stato ancora approvato in via definitiva, ma già le forze politiche litigano sulla sua vera natura, a seconda dell’impatto che potrebbe avere sull’elettorato di riferimento: le amministrative sono alle porte. Il testo, licenziato due giorni fa dal Senato, è da calendarizzare alla Camera, dove sarà da armonizzare con le modifiche relative alla copertura finanziaria di quest’anno votate dall’aula di Palazzo Madama. La norma dispone i criteri di priorità per procedere alle demolizioni degli immobili abusivi: quelli costruiti per speculazione edilizia avranno la precedenza sugli abusi di necessità. In cima alla lista gli edifici di rilevante impatto ambientale o realizzati su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale, paesaggistico, sismico ed idrogeologico; quelli che costituiscono un pericolo per la pubblica e privata incolumità; infine i fabbricati sottratti alla mafia. Criteri che, tuttavia, dovranno essere valutati volta per volta dai procuratori della Repubblica, che decideranno anche in base ai casi specifici. A dividere è la portata della disciplina, nell’incertezza se sia vincolante per la magistratura oppure rappresenti un semplice testo di indirizzo. Nessun dubbio per le opposizioni parlamentari più i “dissidenti” di Articolo 1, contrari al ddl Falanga perché «rallenta le demolizioni, legalizza l’abusivismo edilizio e incentiva gli illeciti».
Di segno opposto le reazioni nel Partito Democratico, accusato dalla minoranza di una capriola sui temi ambientali. «Niente condoni mascherati o sanatorie camuffate da cavilli procedurali e giuridici - dichiara la senatrice Angelica Saggese -. Con questo provvedimento si cerca esclusivamente di prevedere meccanismi certi che puntino a un unico obiettivo: evitare che la repressione e il contrasto ai piccoli abusi, che rimangono in vita, diventi il più grande alibi ed il più grande ostacolo alla persecuzione dei grandi abusi speculativi, o comunque degli illeciti più risalenti». «La legge interviene nel segmento del procedimento che segue un abuso dal suo nascere - aggiunge Saggese - per poi sdoppiare il suo iter nella procedura di condono oppure nella demolizione del manufatto realizzato al di fuori del perimetro della legge e non coperto da sanatoria. Il provvedimento è nato da un’esigenza reale: rendere più fluida e ordinata l’azione della pubblica amministrazione, sia in sede penale che in sede amministrativa. È evidente come la risposta dello Stato, non potendo essere identica in ogni contesto, non possa che essere commisurata al tipo di abuso posto in essere. Un complesso residenziale realizzato a pochi passi dal mare o in aree paesaggistiche protette da vincoli, con finalità speculative, costituisce sicuramente un abuso meritevole di un atteggiamento repressivo più forte di quello perpetrato dalla famiglia che in periferia, seppure abusivamente e seppur illegalmente, realizza una veranda per ricavare un lavatoio di servizio».
Se nel Partito Democratico è l’ora dei distinguo, sono invece trionfali i toni di Forza Italia, da sempre il partito del condono. I forzisti hanno tenuto una conferenza stampa nella sede regionale: nel mirino l’intervento dell’allora governatore Antonio Bassolino - poi bocciato dalla Consulta - con cui fu bloccato in Campania il condono 2003. «Abbiamo raggiunto un primo obiettivo ma la nostra è solo un tappa, una battaglia - afferma il coordinatore campano di Fi, Domenico De Siano - che dovrà continuare finché anche in Campania non saranno riconosciute le stesse opportunità e gli stessi diritti garantiti in tutte le altre regioni d’Italia».
Nell’orizzonte dei berlusconiani il ddl sugli abbattimenti è una battaglia vinta, ma la guerra si concluderà solo con la sanatoria tombale. La deputata Mara Carfagna esalta la «coerenza» di Fi: «Noi non abbiamo mai cambiato linea in questi anni ma, semmai, sono altri che ci hanno dovuto dare ragione, soprattutto sul fatto che applicare un criterio semplicemente cronologico negli abbattimenti genera ingiustizie per noi intollerabili». La parlamentare ricorda che «non solo la provincia di Napoli è interessata, ma anche quella di Salerno, a partire dalle aree di Cava de’ Tirreni e Paestum».
Il parlamentare-avvocato Carlo Sarro non teme che le Procure si smarchino dalle norme: «Sono vincolate dal principio stabilito con una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, dell’aprile 2016, che ha stabilito la preminenza del diritto alla casa sull’eventuale irregolarità urbanistica, si tratta proprio degli abusi di necessità». Il deputato Paolo Russo plaude «al fatto che oggi siano sulle nostre posizioni tantissimi parlamentari del centrosinistra che ieri non lo erano affatto. Quello che non capisco è la loro resistenza alla riapertura dei termini del condono del 2003».
Alla Camera Forza Italia chiederà la seduta deliberante in Commissione Giustizia così da evitare il ritorno in Aula, per approvare in tempi rapidi la legge. Le urne dell’11 giugno incombono.
Gianmaria Roberti
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