Legambiente boccia l’aria intorno alle Fonderie

In via dei Greci e via della Partecipazione registrati elevati valori di Pm10 Va molto meglio in centro dove il problema è l’inquinamento acustico

Nel terzo ed ultimo giorno di permanenza del convoglio ambientalista di Legambiente presso il terzo binario tronco della stazione centrale di Salerno, sono stati rivelati i dati dei monitoraggi eseguiti dai tecnici dell’associazione ambientalista. Una fotografia che lascia poco spazio all’immaginazione quella scattata dal Treno Verde, che ha messo in luce le criticità della città attraverso il monitoraggio della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico. «Ma in merito a tali risultati scientifici bisogna fare anche delle giuste precisazioni» così ha più volte specificato, nell’ambito della conferenza stampa di ieri mattina tenutasi presso la quarta carrozza del treno, Rossella Muroni presidente nazionale di Legambiente. E ha aggiunto: «Il monitoraggio da noi effettuato non vuole sostituirsi ai controlli eseguiti dagli enti preposti, ma fornire un’istantanea, in termini di inquinamento atmosferico e rumore su alcuni percorsi all’interno dei quartieri delle nostre città».

Quello che Legambiente propone è un approccio metodologico, una campionatura itinerante che se messa a regime, permetterebbe alle diverse città di individuare le criticità e attuare risoluzioni concrete e mirate, a servizio del benessere e della sicurezza dei cittadini. «Nonostante la pioggia e le condizioni climatiche non favorevoli – ha sottolineato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – e che dovrebbero aiutare a disperdere gli agenti inquinanti, i dati registrati dai nostri tecnici confermano una criticità molto elevata nella zona industriale nei pressi delle fonderie Pisano». A ciò va aggiunto che mercoledì 23 marzo due hotspot, sono stati fissati in via dei Greci e in via della Partecipazione, due strade nei pressi delle fonderie. I valori di Pm10, in via dei Greci, hanno segnato un picco di 107,8 microgrammi/mc, un valore molto elevato, otto volte superiore rispetto a quelli registrati nella stessa giornata negli altri hotspot eseguiti in città. Ma va specificato che il monitoraggio, nell’area indicata, è durato all’incirca mezz’ora e il dato indica un momento specifico della giornata. Veritiero sì da un punto di vista scientifico, ma che a livello statistico, seguendo i dettami dell’Arpac, non può essere preso per attendibile dal momento che non è stato rispettato il regime di controllo delle ventiquattrore. Stesso discorso per l’hotspot installato in via della Partecipazione dove il Pm10 rivelato è stato pari a 69,7 microgrammi/mc, un valore di cinque volte superiore a quanto registrato in giornata in città. Per quanto concerne, invece, i decibel registrati in via dei Greci i valori erano appena entro i limiti previsti dalla zonizzazione per le aree industriali mentre in via della Partecipazione sono risultati superiori ai limiti dettati dalla legge. «Una situazione già monitorata dall’Arpac e che ha fatto registrare dall’inizio dell’anno ad oggi dieci superamenti dei valori limiti previsti dalla legge» ha dichiarato Michele Buonomo per il quale le fonderie «non sono più un problema tecnico ma una decisione politica perché quell’area è ormai parte integrante del tessuto urbano».

«Stiamo procedendo a trovare delle aree idonee – assicura l’assessore all’ambiente Gerardo calabrese – per la dislocazione dell’impianto industriale. Ormai è innegabile che lì non possono più rimanere. Siamo alla ricerca di un’area di almeno 135.000 metri quadri». Lo scenario, infine, cambia nettamente in centro. Si abbassa la media dei valori di PM10 ma si alzano i valori legati all’inquinamento acustico, cioè il rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Salerno in cinque punti su sei monitorati i valori di decibel hanno raggiunto livelli più alti di quelli consentiti dal piano di zonizzazione acustica. Primo imputato resta il traffico, per questo Legambiente ribadisce la necessità di ripensare la mobilità in città.

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