Legalità, Malfi e Lembo tra gli studenti

“Educare alla bellezza della legge dello Stato” è il titolo del dibattito che si è tenuto nell’aula magna dell’istituto nautico “Giovanni XXIII” di Salerno, un incontro ritardato, solo di alcuni...

“Educare alla bellezza della legge dello Stato” è il titolo del dibattito che si è tenuto nell’aula magna dell’istituto nautico “Giovanni XXIII” di Salerno, un incontro ritardato, solo di alcuni giorni, a causa di alcuni impegni istituzionali ma alla fine il prefetto di Salerno Salvatore Malfi e il procuratore capo Corrado Lembo hanno fatto visita alla scuola sita a Torrione Alto e hanno parlato di legalità con gli studenti delle classi quinte. Un vero e proprio botta e risposta, coordinato dalla dirigente Daniela Novi, quello che è intercorso tra gli allievi e le due massime istituzioni salernitane. Si è parlato della natura e della funzione delle regole nella vita sociale, dei valori della democrazia e dell’esercizio dei diritti di cittadinanza.

Alla ribalta, però, è tornato anche il tema dell’immigrazione che sembra stare molto a cuore ai ragazzi dell’istituto nautico che hanno sottolineato come spesso i migranti non rispettino a pieno le regole dello Stato italiano. Un’affermazione smentita dal prefetto Malfi che ha sottolineato: «Noi sappiamo subito se chi commette un reato è una di quelle persone arrivate sul nostro territorio su qualche barcone, dal momento che ogni persona che arriva qui con un mezzo di fortuna viene da noi fotosegnalata. Possediamo i numeri, seri e concreti, dei comportamenti antigiuridici di queste persone e devo dire che sono molto più bassi di quelle che dicono le statiche».

Presente, all’incontro promosso e voluto dal dirigente scolastico è stato presente anche il procuratore Lembo che con gli studenti non ha voluto parlare di legalità ma bensì di giustizia. Anche il magistrato ha parlato del tema dell’immigrazione sottolineando ai ragazzi di non accostare sempre la parola migranti all’espressione “ha commesso un reato”.

Marina Illiano

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