il caso

Le vibrazioni del trenino fanno “crollare” il castello

«Devono spostare quel trenino altrimenti continueranno a crollare altre parti del castello di valore storico culturale inestimabile». Parla così Antonio Pace, uno dei membri del collettivo “Le Voci...

«Devono spostare quel trenino altrimenti continueranno a crollare altre parti del castello di valore storico culturale inestimabile». Parla così Antonio Pace, uno dei membri del collettivo “Le Voci del Castello” che da anni si impegna per la riqualificazione delle aree del parco del Castello Fienga e per la rivalutazione artistico culturale di uno dei pochi monumenti simbolo della città.

Una battaglia, quella di Pace e degli altri membri del collettivo, che dura da anni e che ha sempre avuto come unico obiettivo quello di far riscoprire ai propri concittadini, e non solo, le bellezze architettoniche, le tradizioni popolari e le radici storiche di alcune delle zone più antiche di Nocera Inferiore, ovvero tutta quella parte di città che si estende ai piedi del colle S. Andrea partendo da largo S. Antonio passando per Pietraccetta fino a Piedimonte. «Da alcuni mesi, da quando il trenino turistico ha ripreso la sua attività intorno al Castello, si sono verificati due nuovi crolli nella parte più antica delle mura – afferma – La causa di questi nuovi crolli è dovuta sicuramente alle vibrazioni del trenino». La denuncia del collettivo “Le Voci del Castello” è indirizzata particolarmente all’attuale amministrazione comunale e alla “Pro Loco Nuceria Alfaterna” che, nell’ultimo periodo, sta organizzando degli eventi in prossimità del castello, con l’ultimo in ordine di tempo dal nome “ Da Salerno a Pompei, quando si andava in tram” che vedeva come principale attrazione proprio il trenino contestato dal collettivo. Secondo la denuncia di Pace, negli ultimi mesi ci sarebbero stati due nuovi crolli della parte più antica del castello, quella che si espande ai piedi della torre ottagonale.

Crolli testimoniati anche da una serie di reportage fotografici e video realizzati dai membri del collettivo che ormai cercano di controllare e di tutelare l’intera area che si estende da largo S. Antonio fino al Castello Fienga.

«Sono anni che denunciamo lo stato di abbandono in cui versa uno dei simboli della città. Abbiamo denunciato già in passato i danni che questo trenino può portare alle mura del castello, ma fino ad adesso nessuno ci ha voluto ascoltare», afferma. Il loro obiettivo, con questa ennesima denuncia, è quello di delocalizzare il trenino al quale loro si oppongono solo a causa delle vibrazioni che danneggiano il loro amato castello.

Il collettivo, infatti, propone di spostare il trenino all’interno degli spazi della stazione ferroviaria nocerina dove, a detta loro, avrebbe molto più senso di esistere appellandosi, ancora una volta, alle istituzioni locali.

Aldo Padovano

©RIPRODUZIONE RISERVATA