Le verità di Sansone sull’era Aliberti

Il commercialista ed ex assessore ascoltato dalla Dia sul suo ruolo di amministratore della Scafati Sviluppo

SCAFATI. Filippo Sansone ieri mattina è tornato negli uffici della Dia di Napoli per la seconda parte dell’interrogatorio reso al pm Montemurro, titolare dell’inchiesta aperta per appurare il presunto patto tra politica, camorra e imprenditoria a Scafati. Il commercialista di corso Nazionale, fino al 2014 amministratore delegato della società partecipata “Scafati Sviluppo”, ieri, per quasi un’ora, ha parlato del proprio impegno politico al fianco dell’ex sindaco Pasquale Aliberti. Sansone, candidato nel 2008 nella lista di Democrazia Federalista, ha raccolto soltanto 65 voti. Un risultato che però, nonostante tutto, gli ha consentito di diventare assessore allo sport e all’innovazione tecnologica. Un ruolo che ha ricoperto per circa un anno, prima di abbandonare per dissidi interni con la maggioranza dell’epoca.
Il rapporto con Aliberti però non si è mai interrotto, tanto che l’allora sindaco lo ha subito recuperato nei ruoli dirigenziali della “Scafati Sviluppo”. Nella spa controllata dall’Ente e fallita lo scorso 13 aprile, Sansone ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato fino al 2014. Un periodo di sei anni che ieri mattina il professionista, accompagnato a Napoli dal legale Paride Annunziata, ha spiegato nei minimi dettagli. Sansone avrebbe raccontato il modus operandi dell’Aliberti politico, confermando eventuali collegamenti che attualmente sono al vaglio della Procura Antimafia di Salerno. L’interrogatorio, ovviamente, si è soffermato sui presunti legami tra il medico di via Aquino e gli esponenti della criminalità organizzata. Anche in questo senso Sansone avrebbe fornito elementi utili agli inquirenti, tirando in ballo anche altri esponenti politici che hanno ricoperto ruoli nella maggioranza alibertiana negli ultimi otto anni. Un excursus che potrebbe rivelarsi fondamentale per l’attività investigativa dell’Antimafia, che da tempo cercava di approfondire la campagna elettorale del 2013, quella che ha visto Aliberti riconfermarsi sindaco al ballottaggio ai danni di Nicola Pesce, quest’ultimo candidato del centrosinistra.
Anche in quell’occasione Sansone ha rivestito un ruolo di primo piano, visto che era tra i candidati al consiglio comunale che sostenevano la battaglia del politico di Forza Italia. Tuttavia, anche quella consultazione non si è rivelata poi felice per il professionista con la passione del calcio a 5, che ha raccolto solo 143 voti nella lista “Azzurri”. Le sue dichiarazioni, però, potrebbero servire per ricostruire quei giorni di primavera caldi sotto tutti i punti di vista, con gli avversari di Aliberti che già denunciavano pressioni e strane presenze collegate all’ex primo cittadino.
Domenico Gramazio
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