L'INIZIATIVA

Le vere “Luci d’Artista” si accendono a Mariconda

Le installazioni luminose realizzate da giovani apprendisti e studenti liceali Plaitano

SALERNO - Nella città orfana delle “Luci d’Artista”, le luminarie sono state comunque accese e, probabilmente, con una carica simbolica più forte di quella della kermesse che ha reso celebre Salerno in Italia. Sono gli otto pannelli luminosi sistemati davanti al Centro polifunzionale comunale del “Quartiere Mariconda”, grazie al lavoro svolto dalla coop sociale “Fili d’Erba”. E sono forse il segno più bello del Natale, dal grande significato sociale e religioso. Sì, perché gli artisti sono gli studenti di una classe del liceo artistico “Sabatini-Menna” e i partecipanti al progetto Laboratorio artigianale “Accendi un futuro”. Un’iniziativa che tiene in sé i protagonisti della creatività del domani e chi impara un lavoro per tradurlo in realtà, alla nascita di un mondo che sarà.

La “giungla urbana”. Le luminarie, realizzate del Laboratorio gestito dalla stessa cooperativa in convenzione con l’assessorato alle Politiche sociali del Comune, hanno come tema l’“Urban Jungle”, otto pannelli luminosi raffiguranti alcuni animali che vivono nella giungla. Le opere sono realizzate interamente con materiale riciclato o riciclabile e a basso consumo energetico. I giovani sono stati affiancati dal direttore artistico Mariella Marino , dal fotografo e videomaker Daniele Plaitano e dai volontari ed esperti di lavorazione dell’allumino, Domenico Apostolico e Daniele Attanasio . I pannelli sono stati ideati da Mirko Criscuolo , Vincenzo Villacaro , Marco Nappi e Giovanna Guerra che hanno seguito un tirocinio formativo con fondi regionali, raffigurano un serpente, un camaleonte, una scimmia e pappagalli. Hanno inoltre partecipato all’ideazione dei bozzetti gli studenti della IV C del Liceo artistico Sabatini – Menna, con il quale è stata instaurata una collaborazione dal 2017 ed è stata selezionata l’opera “Ghepardo” dell’alunna Giulia Ambrosio .

Arte e lavoro. «Siamo al sesto anno di questo progetto per dare una possibilità di un lavoro a giovani salernitani, tanto del centro storico come della zona orientale, ragazzi che altrimenti troverebbero difficoltà di inserimento e di professionalizzazione - dice il presidente di “Fili d’Erba”, Ciro Plaitano -Un lavoro che dura un anno con un impegno giornaliero». E Tiziana Cuomo , coordinatrice del progetto, ricorda: «Il nostro intento è quello di offrire un’occasione di un lavoro per una vita normale a quei ragazzi che provengono da ambienti dove non sempre se ne presenta una o c’è la possibilità di accedervi. Nel nostro caso buona parte dei partecipanti arriva da famiglie numerose che non avevano la possibilità di garantire un continuativo percorso di studi. C’è poi la difficoltà di molti a crearsi un’identità lavorativa ». Tra coloro che seguono i corsi, ci sono tanti che sono arrivati a 25 anni e hanno cumulato tanti lavoretti senza imparare realmente un mestiere ed avere una propria professionalità. «Il progetto - aggiunge Cuomo – è altamente formativo perché non si limita solo un lavoro manuale ma i partecipanti imparano tecniche di disegno ed elaborano loro stessi i bozzetti che poi realizzeranno materialmente, lavorando la tela microforata, l’alluminio, i tubolari e i led. Il percorso si conclude con l’istallazione delle opere artistiche realizzate. Un progetto, quindi, che mette insieme la fantasia con l’abilità manuale e lavorativa».

Giovani protagonisti. A partecipare all’iniziativa sono tre ragazzi e una ragazza, tra i 20 e 30 anni, alcuni alla loro prima esperienza lavorativa. «Il nostro obiettivo è anche sociale, perché insegniamo loro a lavorare in team, a confrontarsi, ad acquisire criticamente delle nozioni che poi dovranno loro applicare nella diversità di ognuno». L’attività di lavoro dei partecipanti all’iniziativa non si limita al solo periodo natalizio, ma si acquisiscono quelle professionalità per poter costruire luminarie durante tutto l’anno, senza contare che la flessibilità acquisita grazie all’investimento sull’ideazione consente loro di adattarsi anche a diverse richieste di mercato. «L’auspicio è che questo progetto possa crescere impiegando più partecipanti, con una notevole ricaduta sociale e una risposta alle esigenze dei singoli e del mercato».

Salvatore De Napoli