Le vasche zeppe di rifiuti Nessuna manutenzione

Per i lavori a Sarno era stato stanziato dalla Regione oltre un milione di euro È passato un anno e la situazione rimane bloccata. Rischi in caso di una frana

SARNO. Pulizia di vasche e canaloni, commissario inerte. Ad oltre un anno dalla chiusura della gara per la pulizia straordinaria, non si ha notizia di interventi nelle opere idrauliche nate nel post frana. Una situazione di blocco burocratico paradossale che non muta lo stato dei luoghi che, in alcuni casi, si presenta visibilmente indecoroso, con erbacce e soprattutto rifiuti a farla da padrone. Dal punto di vista idraulico, secondo Flavio Cioffi, commissario dell’Arcadis, la situazione non è compromessa.

Lo stesso dirigente, in una nota dello scorso luglio, stilata dopo almeno tre sopralluoghi di tecnici sulle strutture, affermava: «Non si ravvisano fattori naturali che possano incrementare le condizioni di pericolosità e rischio idraulico rispetto ai fattori già mitigati». La preoccupazione, però, era per i fattori antropici, cioè i rifiuti ingombranti che, per fenomeno di trasporto, potrebbero andare ad ostruire le luci degli attraversamenti. L’abbandono sconsiderato dei rifiuti, frutto di una scarsa vigilanza sulle opere, potrebbe far sorgere pericolo. Tuttavia, una vera opera di ripulitura del vasto sistema non è stata fatta da quando gli appalti sono terminati. La Regione, però, resta inerte. Una delibera di giunta regionale del novembre 2010 aveva finanziato un piano straordinario di inerte venti urgenti diretto a rimuovere le situazioni di più alto rischio idrogeologico in ambito campano, da attuarsi attraverso un accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione. Per l’attuazione di tale accordo, è stato nominato commissario apposito Giuseppe De Martino. In questo accordo è inserito un finanziamento di circa un milione e mezzo destinato alla manutenzione delle opere idrauliche dei paesi investiti dalla frana del 1998 e, quindi, Sarno, Bracigliano, Quindici e San Felice a Cancello. Tuttavia, l’attuazione di questo piano sembra bloccata in quanto il dirigente dei lavori pubblici della regione Italo Giulivo, rispondendo a una nota, concludeva: «Non si hanno notizie aggiornate in merito allo stato di attuazione dell’intervento in parola».

La procedura di gara per l’affidamento del servizio si sarebbe chiusa addirittura a gennaio 2013, ma, dopo oltre un anno, nessuna operazione è partita e le opere idrauliche continuano a riempirsi di erbacce e di rifiuti che si sommano a quelli già presenti nei pregressi dieci anni. Occorrerebbe sollecitare Arcadis e Regione per avere notizie certe e per spingere affinché la procedura appaltata per la pulizia degli alvei possa trovare attuazione.

Gaetano Ferrentino

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