«Le uniche luminarie stradali pagate dai commercianti»

Natale si avvicina, ma a Sarno mancano ancora le luminarie e partono gli attacchi all’amministrazione da parte di Forza Italia e Confesercenti. Sul ritardo nell’allestimento delle luci natalizie e del calendario delle manifestazioni per le festività, è intervenuto per primo il coordinatore cittadino di Fi, Giuseppe Palumbo: «Sarno si presenta di fatto come una città a luci spente. Ad oggi, nelle strade e nelle piazze non vi sono ancora illuminazioni o decorazioni degne di nota - ha affermato Palumbo - nell’intero Agro nocerino si respira l’aria di festa e si investe anche per rilanciare il commercio, da noi invece, dove il commercio stesso langue, è tutto fermo. Ma in realtà è tutto fermo da quasi cinque anni, le attività chiudono, la città non decolla e non si vede letteralmente la luce. Anche i centri più piccoli si mobilitano per favorire la crescita commerciale mentre Sarno, da sempre un Comune guida, resta tristemente ferma al palo. La situazione si è fatta grave, ma sembra che questa amministrazione non ne prenda atto. Occorre un nuovo governo, un nuovo patto per rilanciare il nostro amato paese, così non si può andare avanti», ha concluso il coordinatore azzurro, Palumbo.
A bene vedere, fino al momento le uniche luminarie sono state installate in via Prolungamento Matteotti, mentre non vi è traccia di allestimenti simili nel resto della città. E quelle luminarie sono state allestite grazie ai commercianti dell’area. Sulla questione ha preso posizione anche il presidente di Confesercenti Sarno, Giuseppe Crescenzo: «Sono scoraggiato. Sotto il profilo del commercio la città è devastata. Come Confesercenti avevamo proposto all’amministrazione comunale di dare un contributo per le luminarie, ma nessuno ci ha risposto. Ad oggi, non è stato fatta una manifestazione di interesse per raccogliere iniziative, né si vede un programma natalizio vero e proprio. Le uniche luci installate, ovvero quelle in via Prolungamento Matteotti, sono state messe a spese dei commercianti», ha polemicamente concluso il presidente Crescenzo.(d. r.)
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