Le torri restano, ma sono vietate

Non si può salire per motivi di sicurezza. E padre Luigi sfida le regole: «Pronto ad andare su»

Fino a domani il Tower Bridge luminoso potrà continuare a svettare orgoglioso vicino al santuario di Sant’Antonio, ma non si potrà salire sulla cima. È l’ultima parola della Commissione vigilanza e del Suap. Ieri mattina i due organismi hanno in parte riveduto la decisione presa lo scorso giovedì in merito alla struttura che si erge a piazza San Francesco, anche grazie a dei correttivi apportati dall’organizzazione. Sono stati intransigenti, però, sul divieto di accesso alle torri. Come si legge nel verbale della commissione, è stata disposta “la revoca dell’obbligo di smontaggio delle torri”, mentre è stato ribadito “il divieto della salita e discesa lungo le scale e la passerella”. Un parziale lieto fine è stato riservato anche ai giostrai di piazza San Francesco, per i quali è stata stabilita “la revoca del divieto al funzionamento delle giostre, previa rimozione della giostra minisediolini”. Il diktat sul divieto di accesso alle torri, però, in un primo momento sembrava superabile, tanto da far esultare padre Luigi Petrone, maestro cerimoniere dei grandiosi festeggiamenti di Sant’Antonio, e da indurlo a dire «oggi (ndr.ieri) alle 18 si potrà salire sulla torre». Il sindaco Marco Galdi aveva ipotizzato di emanare un’ordinanza che sanciva il via libera alla salita. Prima di sottoscrivere tale atto, però, il primo cittadino si è premurato di accertarsi della sua validità, consultando l’avvocatura comunale che ha risposto: «Le prescrizioni dettate dalla commissione sono il frutto di accertamenti in materia di sicurezza pubblica rimessi in via esclusiva all’organo tecnico». Da ciò si desume che qualsiasi provvedimento di ingerenza da parte del sindaco risulterebbe viziato da illegittimità. «Sono rammaricato – ha rilanciato Galdi – ma la sicurezza dei cittadini è il primo valore da tutelare». Secca la risposta del frate: «Adesso ci salgo io, dopo che in mattinata è salita la banda». Ma anche il braccio di ferro tra sacro e profano si è concluso con un lieto fine. In serata il sindaco ha consegnato nelle mani del frate le chiavi della città affidate a Sant’Antonio.

Alfonsina Caputano

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