Le radici della democrazia in un museo per i giovani

Sarà inaugurato il 28 settembre in via Clark dal presidente Caldoro In vetrina cimeli che ripercorrono le tappe dello sbarco e di Salerno capitale

9 settembre 1943: alle 3.30 scatta l’operazione Avalanche che interessò 40 chilometri di costa salernitana. Il prezzo da pagare fu altissimo: centinaia di morti, migliaia di feriti. Ma la “valanga” di fuoco, lacrime e sangue pose le basi per la nascita del nuovo Stato democratico e rese Salerno capitale d’Italia e sede del governo Badoglio. 28 settembre 2012: alle 17 il governatore Stefano Caldoro ed il sottosegretario di Governo Gianpaolo D’Andrea inaugureranno nei locali della Regione (via Generale Clark) la mostra permanente - museo “Lo Sbarco e Salerno Capitale”, organizzata dall’associazione “Parco della Memoria della Campania”, presentata ieri mattina in anteprima.

Ci sono voluti sessantanove anni prima che una fetta fondamentale della storia del nostro Paese, che ha visto Salerno e la sua provincia in prima linea, trovasse posto in un museo unico nel suo genere. Non solo perchè non esiste in Campania uno spazio deputato alla memoria di quei giorni (motivo per cui il progetto ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica), ma perchè elmetti, paracaduti, foto e filmati inediti, saranno proposti come occasione per giocare una partita preziosa con l’economia, il turismo e la cultura. «La mostra-museo - ha spiegato Nicola Oddati, presidente dell’associazione “Parco della Memoria della Campania” - è la prima tappa di un progetto che prevede l’apertura di altre due strutture: il “Museo delle Quattro Giornate” a Napoli e il “Museo delle Stragi Naziste” a Caserta. La maggior parte di questi documenti fanno parte della mia collezione privata e in parte sono arrivati dall’Esercito». Per Oddati è un sogno che si realizza: «Era il 1984 quando organizzai una mostra al Comune. L’allora presidente Pertini ed il direttore di Epoca Buonocore mi invitarono a fare della mia collezione un museo aperto al pubblico». Sono passati quasi trent’anni, ma alla fine ce l’ha fatta. Con un’operazione a costo zero, resa possibile grazie all’impegno della Regione, al supporto della Fondazione Cassa di risparmio salernitana (ieri rappresentata dal presidente Alfonso Cantarella), all’allestimento del patròn della Bottega San Lazzaro Peppe Natella e soprattutto ad una intuizione - quella del giornalista Eduardo Scotti - che ha colmato un vuoto nella cultura e nella storia del Paese. «L’idea è nata tra i giovani, nelle scuole - ha spiegato Scotti, segretario generale dell’associazione - La generazione compresa tra i venti ed i trentacinque anni ha riscoperto l’esigenza di riappropriarsi delle radici, di ripercorrere le tappe della democrazia e della libertà». Ecco perchè l’impegno è ora rivolto a stringere i contatti con scuole ed università di tutta Europa, ma anche a creare una rete con il Museo Operation Avalanche che aprirà domenica ad Eboli, con quello di Campagna e con gli altri luoghi della Campania dove sono ancora vive le tracce della lotta per la democrazia. Un progetto ambizioso, che mira a conquistare studenti e crocieristi, storici e semplici appassionati, attraverso una collezione preziosa arricchita dall’impegno profuso dalla brigata Garibaldi del colonnello Cuofano e dal 21esimo genio (lo stesso che ha fatto brillare la bomba del Crescent e disinnescato quella di via Vernieri che sarà esposta). Tra le chicche del museo, un cappellino Hms Nelson, proveniente dalla nave inglese sulla quale il 29 settembre Badoglio ed Eisenhower firmarono l’armistizio lungo; la pellicola A walk in the sun (titolo italiano Salerno ex) di Lewis Milestone che ispirò il premio Oscar Ridley Scott per il suo Salvate il soldato Ryan; la divisa del tenente Antonio Amato che prese parte alla battaglia di Mignano Montelungo, un proiettile di marmo recuperato a Giovi dove morì l’ultimo duca di Wellington e l’omaggio a Pasquale Capone, il primo salernitano medaglia d’oro per aver fatto fuoco il 16 settembre a Cava, contro un gruppo di tedeschi. Ad accogliere i visitatori all’ingresso, un pontoon bridge (è il primo costruito in Europa e proviene da Olevano sul Tusciano) ed un carro armato Sherman restaurato a Persano che prese parte alla battaglia di Altavilla Silentina.

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