l’accordo con Confagricoltura

Le piante di ulivo sistemate nei terreni confiscati ai clan

Dopo la nuova sede della scuola “Penna” e gli orti sociali di Legambiente, sui terreni confiscati alla criminalità organizzata nel rione Taverna sorgerà anche un uliveto. Lunedì scorso, a Palazzo di...

Dopo la nuova sede della scuola “Penna” e gli orti sociali di Legambiente, sui terreni confiscati alla criminalità organizzata nel rione Taverna sorgerà anche un uliveto. Lunedì scorso, a Palazzo di Città, è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa fra il Comune di Battipaglia e Confagricoltura Salerno, per l’affidamento del terreno sito in località Bosco Antico, Via Bosco Primo. Sul terreno verrà avviata la coltivazione di un uliveto, con la piantumazione di circa 1.400 piante di proprietà dell’ente, attualmente allocate presso terzi, sollevando, peraltro, il Comune dagli oneri economici connessi alla loro sistemazione e custodia. Si tratta degli arbusti rimossi dell'area dove è ancora in costruzione la nuova ala del cimitero.

La valenza sociale del progetto si concretizza nella possibilità di reinserimento occupazionale di soggetti svantaggiati e a rischio emarginazione, attraverso la costituzione di una cooperativa sociale cui verrà affidata la gestione dell’uliveto.

Resta, tuttavia, il mistero sulle tre piante d'ulivo rimosse dall'area del cimitero, dal valore più alto rispetto alle altre. Tre anni fa, l’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Santomauro aveva previsto di ripiantare gli arbusti secolari in tre specifiche zone di Battipaglia, tra Parco delle Magnolie, il centro cittadino ed il rione Serroni. Ma così non è stato. Mentre i 1.400 ulivi estirpati dall’area di costruzione del nuovo cimitero erano stati piantati temporaneamente in un’area di proprietà Agribuccoli, le tre piante secolari erano state collocate altrove, in zone che l’ente non aveva inteso indicare in maniera pubblica. Si tratta di arbusti dal grande valore economico di cui si sono perse le tracce e su cui la commissione straordinaria potrebbe indagare.(f.p.)